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Che cosa sa Minosse
di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli

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    Casa Editrice: Giunti Editore
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Thriller

    Trama:
    Una casa in mezzo al bosco, una quercia secolare, un gatto nerissimo che spalanca gli occhi nel buio. Guccini e Macchiavelli evocano i fantasmi del loro amato Appennino per regalarci una nuova storia piena di emozione e poesia. Una radura poco lontano dal fiume, un prato dominato da una grande quercia e un'antica casa che domina il bosco: quando lo scrittore e sua moglie Caterina vi capitano durante una delle loro scorribande per l'Appennino, non possono credere ai loro occhi. Il posto che sognavano, per scrivere in pace e vivere lontano dai ritmi assurdi della grande città, esiste davvero! La coppia si è trasferita da poco nella casa ristrutturata quando Caterina fa irruzione nella torretta che è diventata lo studio dello scrittore; lei e la governante Isolina sono spaventate per l'ennesimo episodio sinistro: rumori inspiegabili, luci che si accendono nel buio, e il gatto Minosse che gonfia il pelo come se qualcosa di invisibile lo avesse terrorizzato. Lo scrittore è irritato, lui vorrebbe solo concentrarsi in cerca di una buona storia da consegnare all'editore. Ma quando, sceso in paese in cerca di informazioni sul passato della casa, scopre le vicende legate alla "quercia di Pietrapesa" che le dà il nome, capisce che una storia ancor più intrigante di quelle che immagina per i suoi libri è venuta a cercarlo, ed esige che lui la percorra fino in fondo...

    Recensione:
    "Cosa sa Minosse, storia di fantasmi e gente strana" è l'ultimo lavoro della coppia Guccini-Macchiavelli ed è un romanzo breve di tutt'altro genere rispetto ai precedenti.
    Nella tenuta di Pietrapesa si nasconde un segreto, si manifestano "presenze inquietanti" che mettono in subbuglio i nuovi proprietari, l'impulsiva Marta e il razionale "posapiano", per dirla alla Guccini, Maurizio uno scrittore che non crede al soprannaturale e che svelerà il mistero di una dimora infestata da un male molto terreno e tangibile, forse.
    Due ottime penne, con una scrittura fluida e piena di ritmo, ci portano nell'ambientazione a loro cara: quella appenninica, di cui ricostruiscono lo stile di vita locale che non subisce l'influenza dei mutamenti dovuti al trascorrere degli anni.
    Il racconto è denso, fitto, da leggere tutto d'un fiato, rapisce, anzi prende per mano, il lettore, con bonarietà, indulgenza e autoironia. Gli Autori, sembra si calino sornioni, con un sorrisetto beffardo nell'atmosfera che creano, facendo parlare per sé un misterioso Professore e il protagonista Maurizio, che chissà chi saranno...
    Se il lettore non conosce gli Autori legge di personaggi inventati ai fini della narrazione, viceversa, qualche dubbio, in buona, buonissima, fede su chi si cela dietro, se lo fa venire. Ma d'altronde si sa, ogni autore scrive di se stesso, di un se stesso reale, immaginato, nascosto, o come sia, in ogni libro un tantino di autobiografia c'è. Che c'è di male? Niente, aggiungo io, se costoro ci incantano con inventiva, simpatia nel narrarci di querce secolari, di luci misteriose nella notte, ça-va-sans-dire, di spettrali apparizioni in una notte buia e tempestosa. Devo dire che all'inizio sono rimasta un po' disorientata dalla diversità di questo lavoro rispetto ai precedenti, sebbene lo stile sia sempre quello: immediato, senza preamboli, che intreccia i dialoghi senza interruzione con le descrizioni dei luoghi e dei personaggi, che anche quando sono solo abbozzati sono ben delineati, rendendo veloce la lettura, ma assai bisognosa di attenzione.
    Attenzione, sì, perché non è una storia banale, un ovvio racconto del mistero come può sembrare: se solleviamo quel velo di leggerezza che la ricopre, vediamo che la vera protagonista è la paura di cui noi uomini moderni ci illudiamo di essere immuni, ma che è parte essenziale per la nostra sopravvivenza, da che mondo è mondo. Paura degli spiriti dei morti. Paura delle tenebre. Paura delle tempeste. Paura delle bestie feroci. Paura di sciagure, carestie, cataclismi, epidemie. Paura dell'ira di Dio, dell'apocalisse. L'uomo ha sempre avuto bisogno di individuare qualcuno/qualcosa da temere per dominare la sua angoscia ancestrale.
    Un lavoro breve ma articolato, e simpatico, da leggere magari mentre fuori infuria un temporale, ci si tirano le coperte fin sotto gli occhi ma non si riesce a staccare lo sguardo dal libro, e ci si aspetta che la porta si spalanchi da un momento all'altro ed entri un fantasma… oppure il nero Minosse che si acciambelli e con le sue fusa ci dica che era tutto uno scherzo. O no?
    (Luisa Debenedetti)

    Degli stessi autori:
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