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Inia: The History
di Raffaele Del Gaudio

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    Casa Editrice: Pubblicazione indipendente - 420 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Fantascienza

    Trama:
    Ambientato nel presente, Inia trae spunto da alcuni avvenimenti occorsi ultimamente nel mondo scientifico, in particolar modo dall'incidente avvenuto al LHC di Ginevra, "addomestica" alcuni eventi storici rendendoli parte della trama.

    ORIGINE DELLA STORIA
    Inia è un pianeta per dimensione e orbita molto simile alla terra, gli Iniiti, tecnologicamente più evoluti dei terrestri, ad un certo punto scoprono che il loro sole (Beta Hydri) è diventato instabile e non gli garantirà per ancora molto tempo sopravvivenza. Spinti dalla necessità di sopravvivere, pur sapendo di non avere ancora una tecnologia tale da permettergli un viaggio interstellare decidono di esplorare un sistema solare relativamente vicino che suppongono in grado di sostenere la vita. Condizione obbligatoria alla riuscita della loro missione, qualora il sistema ospite si riveli in grado di sostenerli, è il ritorno al pianeta natio; la loro tecnologia non gli permette tempi brevi di percorrenza, si vedono quindi costretti a modificare geneticamente l'equipaggio per permettergli di sopravvivere, insieme alle camere di stasi, per il tempo necessario. Devono ritornare perché negli oltre trecento anni occorrenti a raggiungere il nuovo sistema stellare le crescenti emissioni radio di Beta Hydri saranno diventate talmente forti da rendere Inia sordo ai segnali provenienti dall'esterno, non vi è alcun modo di comunicare. Durante il viaggio un incidente imprevisto ed imprevedibile preclude loro ogni possibilità di ritorno al pianeta natio, riescono comunque a raggiungere la loro meta che si rivela idonea a sostenerli oltre ogni loro aspettativa, ma il tutto è inutile se non trovano un modo per far giungere tale informazione al loro pianeta.

    IL NUOVO PIANO
    Il pianeta raggiunto ha una civiltà ancora agli albori, loro hanno circa 500 anni di tempo per comunicare al loro pianeta la vivibilità di questo nuovo mondo; scatta un piano folle, dare agli indigeni, nel corso di questi 500 anni, una livello tecnologico tale da permettergli di generare, inconsapevolmente, un buco nero e, utilizzando le loro conoscenze, indirizzarne l'altro capo all'interno del sistema di Beta Hydri facendovi poi transitare il messaggio che a quel punto verrebbe certamente intercettato. Il loro fare, per quanto sopito, nel corso dei secoli genera sospetti, una congrega che ha pazientemente raccolto prove della loro esistenza cerca in tutti i modi di fermarli.

    Recensione:
    Una lettura singolare merita una recensione singolare, che accoglie una richiesta formulata dall'autore nella postfazione.
    Questo racconto, letto da un/una terrestre, è piuttosto inquietante. L'idea di veder sbarcare sulla Terra un miliardo di alieni di gran lunga più progrediti rispetto al genere umano, la cui avanguardia è capace di implementare in modo subdolo una drastica riduzione della capacità riproduttiva dei genotipi meno notevoli del nostro pianeta, non mi fa sorridere. Ancorché i nuovi arrivati siano dipinti come non bellicosi, ho intravisto nella lettura due elementi che mi hanno turbata: la capacità manipolatoria nei confronti della specie umana sul piano mentale e la determinazione a conquistare e mantenere con ogni mezzo e strategia posizioni agiate e privilegiate, ovvero ad allargarsi sulla Terra a discapito dei suoi naturali occupanti piuttosto che avvicinarsi con un atteggiamento consono a chi domanda accoglienza per la propria salvezza. Il termine "indigeni" con il quale i terrestri sono ripetutamente definiti ha richiamato alla mia memoria l'epoca dei Conquistadores e le loro gesta. Neppure la commistione fisica tra umani ed alieni e la nascita di una creatura in seguito ad un legame d'amore ha placato il mio turbamento, in quanto l'evento è definito come un fatto raro e l'umano coinvolto è una delle menti più elevate del nostro mondo, non una persona qualunque, il classico "uomo della strada". Con queste premesse, mi è difficile ripensare all'incontro con gli alieni come ad un'opportunità di evoluzione per l'intera fratellanza umana.
    Il romanzo, letto con gli occhi di un/una iniita, ha suscitato in me una notevole tensione, quasi spasmodica. La consapevolezza di abitare un pianeta destinato a non poter più supportare la vita dei suoi abitanti, di dover soggiacere a gravi restrizioni della libertà personale e lavorare alacremente senza alcuna certezza di una possibilità di scampo, in quanto solo una minoranza potrebbe andare incontro al fatidico viaggio della speranza, appare come condizione necessaria e sufficiente per disturbare l'umore di un intero popolo. L'interruzione dei contatti con l'avanguardia degli esploratori spaziali ha corroborato questa sensazione per buona parte della lettura. Nel finale, dalla realizzazione di ALI1 in poi, ho avvertito un sentimento di nostalgico abbandono alle nebulose del destino, ma anche il sollievo procurato dal portare a termine un progetto nel quale nessuno resta indietro, nonché la gratitudine nei confronti di chi lo ha reso praticabile.
    La trama è essenzialmente consequenziale, intercalata da alcune indispensabili regressioni. Per le complesse e misteriose vicende narrate, per i molti segreti e dubbi sottesi, le identità nascoste e gli eventi apparentemente inspiegabili, quali la sparizione di un cadavere durante il traporto all'obitorio e la ricomparsa di un uomo dato per morto, il romanzo potrebbe essere considerato un Noir fantascientifico. I contenuti rimandano frequentemente a fondamenti scientifici, tecnologie e sistemi d'avanguardia che potrebbero risultare di difficile comprensione a coloro che non sono figli dell'era digitale. L'esposizione è chiara, pur tuttavia richiede una discreta attenzione da parte del lettore per sovrapposizioni di identità e ruoli interpretati dai protagonisti. Lo stile dell'autore è inappuntabile, diretto, essenziale nei passaggi tecnici, maggiormente coinvolgente in quelli che riguardano le relazioni interpersonali e la componente descrittiva dei personaggi e degli scenari nell'ambito dei quali le vicende narrate si consumano.
    (Angelarosa Weiler)

    Citazioni da questo libro:
    "Quando si lavora in due su un'idea, come si fa a definire chi è stato l'ideatore di una svolta?"

    "Per quanto i piani possano essere ben ponderati, vi è sempre una parte imprevedibile"

    "Senza diplomazia non si ottengono risultati"

    "Il vero rischio è legato all'intolleranza"



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