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La felicità dei giorni perduti
di Nicoletta Kiss
Traduzione a cura di: Sofia Dilaghi

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    Casa Editrice: Giunti - 464 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Romanzo storico

    Trama:
    Budapest 1949: in un fumoso caffè, il giovane pittore István vede per la prima volta la bellissima Rebeka, seduta da sola a un tavolo con in mano una sigaretta, e rimane folgorato da quella bocca sensuale e quegli occhi fieri. Impossibile resistere alla tentazione di prendere foglio e matita e farle subito un ritratto. E' l'inizio di una storia d'amore travolgente quanto contrastata, passionale e piena di ostacoli, tra l'impetuosa Rebeka, di famiglia altolocata, che coltiva il sogno di diventare attrice, e lo squattrinato studente di pittura István, insofferente alle regole del regime comunista. Soprattutto quando la famiglia di Rebeka cade in disgrazia, e la ragazza si troverà divisa tra la passione per il pittore e la sicurezza che le offre il professor Breitner, maestro di István e uomo di potere...
    Berlino 2017: Anna è una gallerista di successo con una lunga relazione a distanza con Michael, proprietario di una galleria d'arte a Vienna. Quando scopre di essere incinta, proprio lei che non ha mai desiderato figli, cade in una profonda crisi, mettendo a rischio il rapporto col compagno. E' proprio allora che un avvocato venuto da Budapest le consegna un meraviglioso ritratto femminile di un celebre artista ungherese. Ma il misterioso dipinto ha molto più in comune con il drammatico passato della sua famiglia di quanto Anna possa immaginare...
    Inizia un viaggio a ritroso che la porterà prima nella romantica Vienna, poi nell'affascinante Budapest degli anni '50, sulle orme di un amore impossibile e di un segreto mai svelato.

    Recensione:
    Nikoletta Kiss, ci regala un romanzo storico, la cui trama, si sviluppa su due piani di narrazione che viaggiano di pari passo, anche se posti in periodi storici e luoghi ben contraddistinti.
    Conosceremo la storia di Istvàn e Rebeka, raccontata attraverso le loro riflessioni a Budapest, nel 1949, e quella di Anna, Berlino 2017, dove ci viene narrata la vita di questa gallerista di successo che porta avanti una relazione a distanza con il proprietario di una galleria d'arte a Vienna: Michael.
    Il ritmo del libro può risultare poco dinamico all'inizio della storia, tuttavia ciò si dimostra pratico ed adeguato per come viene impostata l'esposizione dei fatti. Avanzando con la trama prende un impulso nuovo, incalzante e appassionato. Si nota la particolare attenzione dell'autrice nel voler dare un piacevole e generoso scorcio dell'Ungheria anni 50, con i suoi personaggi di rilievo risalenti a quel periodo, ed inserendo nel suo racconto vite e amori di due personaggi di spessore.
    Durante la lettura si verrà a conoscenza del fatto che Anna è la nipote di Rebeka e, quando la gallerista riceverà la visita di un avvocato ungherese, dovrà rintracciare la lontana parente. L'uomo è un esecutore testamentario e le comunicherà la notizia della nomina, da parte di sua nonna, ad erede universale del defunto Professor Breitner, consegnandole in quel momento il ritratto di un artista ungherese il cui soggetto è proprio Rebeka.
    Questo avvenimento dà così il via al viaggio di Anna che, trasportata prima a Vienna e di seguito in Ungheria dai ricordi della sua famiglia, avrà modo di poter riconquistare il rapporto ormai quasi del tutto perso con sua nonna, trascorrendo del tempo con lei e avrà anche la possibilità di accrescere il suo sapere interiore conoscendosi meglio e ricavando un considerevole insegnamento dagli sbagli del passato di Rebeka.
    Ella è una donna il cui animo è intriso dal rimpianto di non aver scelto la felicità accanto all'uomo che amava, dando sempre la preferenza a scelte che, a suo tempo, parevano molto più assennate.
    Il personaggio della nonna di Anna risulterà essere agli occhi del lettore molto superbo, ribadendo ad oltranza, a qualsivoglia presenza, la sua totale estraneità ad una vita miserabile, accentuando maggiormente il suo già marcato atteggiamento di superiorità nei confronti degli altri. Invece di tentare di sopperire alle vessazioni subite, si rifugia nell'alterigia.
    Tutt'altra tipologia di carattere, invece, presenterà il personaggio di Istvàn, detentore di un grande spirito di sacrificio, cosa che donerà ancora più valore al sentimento d'amore da lui provato per Rebeka. Chiare le sue scelte sempre dettate da una benevola amorevolezza, desiderosa di voler regalare il meglio alle persone care.
    Giunti infine all'epilogo di questo romanzo, che lascia diversi punti aperti, potremmo forse trovare qui, l'unica nota discordante dell'intera melodia, sul finale, sul quale non tutti potrebbero convenire, tuttavia questo non porta variazioni o mutamenti ad un romanzo storico che nel complesso definirei davvero incantevole e affascinante per la sua bellezza e qualità singolari.
    (Tecla Vanini)



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