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La guerra dei templari
(The Brotherhood Series Vol. 1)

di K.M. Ashman
Traduzione a cura di: M. Petrolo

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    Casa Editrice: Newton Compton Editori - 384 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Romanzo storico

    Trama:
    1177 d.C. Un vento di guerra soffia verso la Terrasanta e tutto il regno di Gerusalemme teme un'imminente invasione da parte delle orde di Saladino. Voci, infatti, parlano di guerrieri saraceni che hanno già devastato con la loro furia città e villaggi. E così il panico si diffonde rapidamente, come un male oscuro che serpeggia fino al trono di Baldovino, il re adolescente afflitto dalla lebbra. Nel tentativo disperato di contrastare la minaccia, il sovrano si rivolge all'unico uomo in grado di scoprire le reali intenzioni di Saladino. Perché nessuno sa davvero dove si trovino le forze nemiche e quando abbiano intenzione di colpire. E, con l'esercito impegnato a nord e i templari dispersi a sud nel tentativo di difendere il confine, il cavaliere Thomas Cronin è l'ultima speranza che resta. Cronin non ha molto tempo se vuole scoprire dove si sta radunando l'esercito nemico. Riuscirà a trasmettere le informazioni al re per impedire la caduta di Gerusalemme?

    Recensione:
    Un grande romanzo storico fondato su eventi realmente accaduti nell'alto medioevo e popolato da personaggi che hanno fatto l'epopea di Gerusalemme e della Terra Santa. Pagine nelle quali brilla il colore rosso della Croce di San Giorgio e del tanto sangue versato per la strenua difesa dei territori ove il Figlio di Dio ha mosso i suoi passi. Pagine che sanno di malessere, di sudore, di dolorose ferite, di amare perdite, di dure privazioni e di sforzi immani compiuti al grido di Deus Vult. Un Dio che si manifesta nel volto di un giovane Re, Baldovino IV di Gerusalemme, devastato dalla lebbra, ma pervaso da uno straordinario coraggio che gli consente di sopportare il peso dell'armatura, montare a cavallo, sguainare la spada e condurre le sue schiere in una battaglia asperrima. Nelle vicende narrate in quest'opera letteraria non vi è spazio per alcuna forma di tenerezza, non vi sono parentesi che addolciscano un teatro bellicoso, rude ed a volte spietato. Parimenti, non è fatto alcun cenno a quella sensazione limitante che è la paura; l'azione, da qualunque parte provenga, a qualunque scopo sia finalizzata, anche il più orribile, è sempre guidata dalla certezza di poter e dover prevalere. E' concesso invece ampio respiro alle manifestazioni di fratellanza tra combattenti e di umana solidarietà nei confronti delle vittime collaterali di un contesto storico travagliato e burrascoso, nell'ambito del quale anche una caduta morale trova una giustificazione, la possibilità di un riscatto. Il tutto risuona all'interno delle rigorose e castigate norme di vita che regolano la condotta dei Cavalieri Templari.
    La trama è imperniata sulla battaglia di Montgisard, Combattuta tra Re Baldovino IV di Gerusalemme ed il Sultano Saladino nel Novembre del 1177. Il romanzo narra eventi che hanno preceduto la battaglia in differenti località della Terra Santa. Fortuiti incontri tra appartenenti ai Poveri Compagni d'Armi di Cristo e del Tempio di Salomone ed individui di altre etnie e di altra fede che, in un susseguirsi rapido ed incalzante di salvataggi in extremis, tradimenti, ravvedimenti, atti di eroismo e missioni segrete al limite delle umane possibilità, determinano il risultato di quella battaglia: la salvaguardia di Gerusalemme e della Vera Croce. Gli ultimi capitoli sono dedicati alla battaglia stessa ed al vittorioso ritorno alla Città Santa da parte di Re Baldovino IV e del suo seguito in armi. Poiché uno dei percorsi intrapresi nei giorni precedenti la battaglia non è stato condotto a compimento, l'epilogo di questo racconto apre la porta verso una sua possibile continuazione, con il coinvolgimento di alcuni dei personaggi principali di questa trattazione.
    La parte descrittiva che accompagna la narrazione dell'epicentro del racconto, ovvero la battaglia, nonché gli eventi preparatori che la precedono è limitata all'essenziale, pur essendo sufficientemente esplicativa ed incisiva. Lo stesso dicasi per il tratteggio dei numerosi personaggi coinvolti.
    Lo stile dell'autore è perfetto, consono alle manifestazioni verbali del periodo storico considerato, scorrevole, esplicito ma garbato al tempo stesso. Come anticipato nelle premesse, la narrazione implica passaggi di estrema durezza, i quali sono stati puntualmente descritti dall'autore senza alcuna metafora, ma in modo impeccabile. Il ritmo di lettura è molto veloce, a tratti incalzante, l'attenzione del lettore è mantenuta costantemente sotto tensione. Separarsi dalla lettura è spiacevole e grande è il desiderio di riprendere a scorrere le pagine il più presto possibile.
    (Angelarosa Weiler)

    Citazioni da questo libro:
    "La felicità non è uno dei nostri obiettivi, ma la mia anima è in pace. Se devo morire indossando la Croce Rossa, allora lo farò sapendo che è la volontà di Dio".

    "E' un'epoca difficile, cristiano. La proprietà e temporanea, si parli di pane, cavalli, castelli o della vita stessa. Sono beni che possediamo solo per momenti fugaci".

    "Il servizio di Dio supera il comando di qualsiasi Re".

    "E mentre si lanciavano verso la morte o la gloria, ognuno di loro sapeva che nessuna delle due fazioni quel giorno avrebbe mostrato alcuna pietà".



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