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Genere: Thriller

Trama:
1989. George Markham vive a Grantley, vicino a Londra, e ha un passatempo oscuro e segreto che coltiva nel capanno del suo giardino. A poco a poco però diventa un'ossessione incontrollabile che lo spinge a uccidere. Il Natale si avvicina e il terrore dilaga mentre brutali aggressioni a donne di ogni età e ceto sociale iniziano a susseguirsi. Quando anche la giovane Mandy cade vittima del sadico assassino, suo padre giura vendetta, con o senza l'aiuto della polizia. Patrick Kelly è, infatti, l'uomo più temuto della città, ricco e potente, che vive ai limiti della legalità e forse può rivelarsi più crudele dell'assassino stesso. Ma la polizia non può restare indifferente: a capo delle indagini viene messa la detective Kate Burrows, lei stessa madre di una giovane ragazza, che si avvicina a Patrick per un senso di empatia e rispetto del dolore che sta provando. Kate sa che non deve innamorarsi di lui perché la sua carriera sarebbe stroncata all'istante, ma difficilmente riuscirà a evitarlo. Mentre il mondo del crimine e della legge si scontrano, riuscirà Kate a catturare il Killer o diventerà la sua rovina?

Recensione:
Spiazzante, violento: questo thriller ti afferra per il bavero e ti sbatte contro il muro dei crimini a sfondo sessuale, dei dolori che capitano agli altri, quelli che al momento ti fanno rabbrividire, ma in fretta te li puoi dimenticare. "Ladykiller" prende il lettore e non lo lascia più, facendolo inorridire, arrabbiare, facendogli provare un senso di giustizia e di vendetta. E' emozione, forza, è dissacrante e diretto. Con questo libro non esistono mezze misure, lo amerete o lo abbandonerete, ma mai riuscirete a restare indifferenti di fronte al suo ritmo e alla sua suspense.
La bellezza e l'orrore di questo romanzo risiede nei personaggi, in tre di loro in particolare. Nell'assassino, che è noto da subito, del quale conosceremo l'evoluzione da uomo disturbato ad ossessivo, fino all'esplosione, al delitto che diviene atroce realtà. Di lui conosceremo il presente e il passato, cammineremo insieme alla morte, vedremo attraverso i suoi occhi, fisseremo la bestia e ne proveremo repulsione.
La poliziotta incaricata del caso è un'altra figura principale, nemesi del mostro, è una donna che lotta per stare a galla e tenere unita la sua famiglia. Non ha una vita facile e molte difficoltà l'attendono dietro l'angolo, colpendola in modi che mai avrebbe sospettato. Da una parte la vita toglie, dall'altra dona: sarà un'altalena di gioie e dolori a tenerla impegnata nella vita privata, mentre sul lavoro affronterà una caccia spietata, difficile ed urgente.
Ultimo, ma ugualmente importante, è forse la figura più affascinante, quella con la quale a dispetto dell'apparenza è facile identificarsi: il padre di una delle vittime. E' un uomo che si è costruito da solo, affondando nella vita le unghie e i denti, al limite di quella legalità che magari è stata anche violata, ma sempre con rigore e moralità. E' una figura emblematica, carismatica, che arriva al lettore in modo potente.
Tre personaggi che divengono incarnazione di morte, giustizia e vendetta mentre le parti del romanzo si spartiscono equamente tra di loro, facendo vivere tre esistenze, provare emozioni diverse, scoprire reazioni uniche.
Donne usate e massacrate, bambini venduti ed abusati, pornografia estrema, omicidi, in una parola: violenza, quella che urta, che scuote, che si nasconde negli angoli bui, negli appartamenti sudici, che si nega di fronte all'avanzamento della società, in "Ladykiller" diviene palese e manifesta, si trasforma in urlo e denuncia.
La scrittura della Cole affronta con scorrevolezza temi che, in un mondo civile e progredito, non dovrebbe esistere. Si mantiene nei limiti della correttezza pur creando immagini vivide con le sue descrizioni che non sfociano mai nel particolare morboso, lasciando un minimo di distanza, preservando la dignità pur creando sommovimenti emozionali.
Per quanto possa vestirsi bene, sorridere, apparire gentile, l'essere umano è il primo e più terribile predatore di sé stesso, e l'omicida non ha la scritta assassino sul volto, non ha zanne o artigli: è il nostro vicino tranquillo e schivo, è il nostro collega sfigato, è quell'anonimo signore in fila alla cassa, è il fratello con il quale siamo cresciuti, è l'uomo che abbiamo sposato. Stessa cosa per lo stupratore e il pedofilo, per la madre violenta e anaffettiva, per la ragazzina tutta amore e sorrisi che di nascosto si droga e si concede senza limiti.
L'umanità intera indossa delle maschere, "Ladykiller" le spazza via. Dopo questo romanzo niente vi farà più paura di un normale sorriso...
Sconsigliato a chi si impressiona facilmente per i temi affrontati e per la particolarità della trama, è un romanzo notevole capace di tenere incollati alle pagine.
(Tatiana Vanini)



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