Genere: Gialli

Trama:
Genova, in una casa del centro storico viene trovato morto il direttore di un museo archeologico. Gli inquirenti non hanno dubbi, si tratta di suicidio. La figlia non crede alla tesi del suicidio e incarica Francesca Lipari, investigatrice privata, di scoprire cosa sia effettivamente successo a suo padre. Francesca Lipari e già segnata duramente dalla vita: a causa di un brutto incidente stradale è rimasta cieca. Ma questo non le impedisce, grazie al suo fiuto e ai suoi particolari collaboratori, di risolvere i casi criminali che gli vengono affidati. Per arrivare alla verità ci va giù dura. Non si ferma davanti a niente e a nessuno. Non si pone limiti morali e giuridici. Se e necessario mette a rischio anche la propria vita. Ma sotto questa crosta, nei momenti giusti, sa far emergere anche un suo profondo senso di umana comprensione.

Recensione:
Un giallo snello ed avvincente che, proprio come ci dice il titolo, ruota intorno ad un suicidio.
De Lorenzi ha una scrittura che cattura l'attenzione: chiara, fluida, imbastisce con precisione la storia e la colora con personaggi ben caratterizzati, particolari.
"Mors voluntaria" è una detective story ambientata a Genova, che si mantiene nella strada tracciata dalla tradizione classica: nel libro troviamo rimandi ai libri di Agatha Christie. Come Poirot, la protagonista spesso si lascia andare a frasi in francese e ha un'assistente facente la parte di io narrante delle vicende, esattamente come Watson per Sherlock Holmes e alcuni collaboratori abili come certi famosi "irregolari", che rimandano ancora alla produzione letteraria di Doyle.
Tante influenze, che fanno risuonare nella memoria figure come Sam Spade da "Il falcone maltese", colorano quest'opera, con una detective donna peculiare, perché cieca, ma capace paradossalmente di arrivare alla soluzione dei misteri grazie allo sviluppo degli altri sensi ed alla sua sensibilità nel "leggere" le persone con le quali viene in contatto. Investigatori ciechi non sono una novità, già Isabel Ostrander cento anni fa, imbastì trame intriganti con un investigatore non vedente, capace di andare ben oltre gli inganni nei quali cadono coloro che agli occhi si affidano ciecamente, se mi permettete il gioco di parole.
Rimandi che non sfuggono agli amanti del genere giallo, non tolgono nulla alla piacevolezza che si prova nel leggere "Mors voluntaria". La vicenda sviluppa tanti interrogativi e gli indizi vanno messi in ordine per riuscire a districare la matassa. C'è investigazione pura, tra domande a persone informate, perquisizioni e un leggero contrasto con la polizia ordinaria, che rende la vicenda ancora più gustosa. Non manca nemmeno il pericolo, perché chi scava rischia di pestare i piedi a qualcuno che vorrebbe continuare indisturbato i propri affari.
Ottimo il ritmo narrativo che sostiene una trama coerente e logica. La giusta tensione, e il mantenersi sempre nell'ambito della correttezza espositiva, rendono questo libro perfetto per un vasto pubblico, facendo riflettere sulla piaga del gioco d'azzardo che porta alla rovina troppe brave persone.
"Mors voluntaria" e i suoi personaggi si presta a divenire primo tassello di una serie, dove avremo modo di immergerci in nuovi casi ed esplorare ancor meglio i rapporti tra i protagonisti. Sicuramente De Lorenzi non mancherà di intrattenerci ancora e noi siamo pronti ad affrontare altre indagini con personaggi che hanno tutte le carte in regola per entrare nel cuore dei lettori.
(Tatiana Vanini)

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