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Non è tardi per sognare
di Attilio Senatore

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    Casa Editrice: IS.E.DI.C.A. scrl - 71 pagine
    Formati disponibili: cartaceo




  • Genere: Poesia

    Trama:
    Un tuffo nella speranza, un viaggio nell'essere sempre noi stessi, accompagnato dalla paura del cambiamento. Viviamo con la paura di realizzarci e l'unico modo per superare le incertezze del futuro è vivere il presente. Essere ed esserlo oggi, senza la necessità del domani, imparando a dare valore alle piccole cose che rendono unica la nostra vita. E poi credere. Credere di avere il diritto e la libertà di sognare, di poter essere grandi nel nostro piccolo mondo. Vincere contro l'incertezza accettando l'impossibilità di poter controllare tutto ciò che ci accade. Perdere contro noi stessi per aver cercato qualcosa di giusto, di vero, ma sbagliato per noi. Questa raccolta di poesie aiuta a percorrere nuove strade con uno sguardo diverso ma con la stessa anima, per non smettere mai di credere anche quando il percorso sarà finito.

    Recensione:
    "Non è tardi per sognare" di Attilio Senatore è una silloge che si distende sul mare della vita, sui fatti e le alterazioni dell'esistere, cercando di raccogliere ciò che ancora ondeggia di buono nella propria e nell'altrui esistenza. Con efficacia, Senatore instaura un discorso poetico che fa leva su una metrica pervasa da sonorità e assonanze molto prossime, a mio avviso, ad una scrittura tipicamente montaliana, una scrittura importante ma familiare, che scorre fluida e introduce il lettore in una più ampia tradizione poetica esistenzialista che intinge il sentire negli umori di un'immediata evidenza visiva.
    Senatore ci consegna un libro dalle varie interpretazioni possibili: dialogo con se stesso o con una figura femminile presente in diversi componimenti. Il dettato poetico sa ospitare sentimenti e confidenze che seguono, talvolta, la quotidiana mutevolezza della natura senza mai arretrare in vezzi poetici fuori calibro e riuscendo, invece, a evidenziare le parti sostanziali dei sentimenti umani attraverso analogie e profonde considerazioni. Senatore sa ben marcare le relazioni con il sé poetico, aperto ad un ascolto e a un dialogo vero con il mondo fatto di oggetti e scenari ai quali il suo poetare riesce a dare o togliere valore.
    Senatore è un uomo che rivolge le sue attenzioni verso la vita e le sue fantasiose colorazioni, vive nella cosciente finitezza con uno sguardo di necessità verso l'infinito, inclinato verso un dinamismo pur nella sua staticità e con la voglia del gioco nel fuorigioco; egli anela a partecipare, pur nella sua quotidianità, fatta anche di espedienti esistenziali, alla vivacità della vita; nelle sue descrizioni poetiche ne sostiene la bellezza, e li fa proprio mettendo in evidenza, talvolta in modo ironico, le miserie dell'esistenza umana e la sua inevitabile caduta verso il delirio e la solitudine. Nel tentativo di risollevarne le sorti, egli esprime intenzioni, detta modalità correttive, suggerisce azioni, che forse rimarranno soltanto intenzioni, ma rivelano come ogni uomo sia, in realtà, allo stesso tempo una vita da salvare e un potenziale salvatore.
    Da alcune composizioni della raccolta emerge l'indecisione come elemento discriminante delle scelte quotidiane che, per quanto spicciole, hanno sempre un riflesso profondamente esistenziale. Viene associato il concetto di decisione a quello di eternità, e l'indecisione all'originalità: interessanti associazioni, come se le fluttuazioni esistenziali dovute all'incertezza, fossero responsabili del nostro procedere tra gli stenti della provvisorietà temporale, e un'assunzione di decisione espanderebbe il nostro tempo all'eterno.
    L'Autore elabora, sempre sull'onda di un procedere tra positive indecisioni, un opposto pensiero rispetto a quello comune che vede di buon occhio il dinamismo anziché la staticità, o cerca di allontanare le proprie paure, di vincerle, elaborando un uomo forte, deciso ma che in realtà si scopre essere sempre più debole proprio perché incapace di accogliere ciò che realmente è in se stesso, creatura nell'ignoto.
    Concludo dicendo che l'intera raccolta è perfettamente congegnata e le poesie si richiamano l'una all'altra, sia nei significati sia nei suoni; nei testi non mancano assonanze opportunamente distribuite così da amplificare una sorta di ripetitività esistenziale. Il poeta sembra volutamente ritagliare via dalla propria vita i luoghi comuni, definendo il proprio campo di esistenza che emerge dalla pesantezza delle convenzioni sociali, almeno come pensiero:
    "Quando la pioggia // bagna il mare // non c'è motivo // che non ti porti a pensare.
    Quando il sole // bagna la fronte, // non c'è luce // che non conduca nel buio.
    E comprendi...
    Non è più estate // e sta a te // continuare a non fermarti // ad andare avanti, // pur sapendo // di viaggiare controsenso.
    Quando nulla ha davvero un senso, // se è impossibile trovarlo, // allora bisognerà inventarlo.
    A volte basta // continuare ad esistere, // lasciarsi andare // senza mai // abbandonarsi.
    (Continuare - pag 21)
    Un'opera poetica davvero ben riuscita.
    (Luisa Debenedetti)



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