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Non è un mestiere per uomini
di Anna Katharine Green

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    Casa Editrice: Marsilio - 197 pagine
    Formati disponibili: cartaceo




  • Genere: Gialli

    Trama:
    Nella New York di inizio Novecento che già si appresta a diventare la capitale del mondo, Miss Violet Strange è una ricca debuttante, vivace, viziata e mondana. Minuta, emotiva, leggera "come la sfera lanuginosa del tarassaco", i tratti del viso tanto singolari quanto irresistibili. Ma, racchiuso tutto nel suo nome, uno strano cortocircuito la proietta sulle scene del crimine, investigatrice consapevole, appassionata e arguta. L'istinto e l'intuizione fanno spazio all'analisi, alla logica deduttiva e all'osservazione scrupolosa di traiettorie, proiettili, impronte, macchie di sangue. Giovanissima collaboratrice di un'agenzia investigativa, per cui lavora segretamente, Miss Strange è la protagonista della raccolta di nove racconti dal titolo "The Golden Slipper and Other Problems for Violet Strange" di cui leggiamo qui i primi tre e che segna le origini del poliziesco americano al femminile. Anna Katharine Green, nell'acume della prima vera detective moderna e nei profili di molte altre donne, vittime e colpevoli, rivela le prospettive di un mondo al femminile. Il sovvertimento delle convenzioni di quello che non era "un mestiere per donne" porta con sé la fotografia delle dinamiche di genere e di classe dell'America di inizio secolo. Con una nota di Giuseppina Torregrossa.

    Recensione:
    Pubblicato da Marsilio, con il testo originale in inglese a fianco della perfetta traduzione italiana, questo libro che contiene i primi tre casi di una protagonista fresca quanto insolita, ci trasporta in una New York dorata, ma soprattutto delittuosa.
    Anna Katharine Green descrive al lettore una metropoli agli inizi del novecento, presente, ma sullo sfondo, perché l'assoluta eroina è lei: Violet Strange, un personaggio che non si può non apprezzare e trovare simpatico.
    Nonostante i tre racconti qui pubblicati siano brevi, la personalità di questa ragazza buca la pagina. In apparenza è la tipica esponente della buona società, ricca, ingenua e un po' scioccherella, frizzante e svagata, dedita ai numerosi impegni mondani che prevedono impegni per il tè e sere a teatro. Abile dissimulatrice, la nostra Violet lavora in segreto dal padre per un'agenzia investigativa, dove la sua arguzia e la vivace intelligenza si uniscono alla sagacia e all'astuzia più navigata. Conosce l'animo umano, lo legge come un libro ed essendo donna raffinata, può infilarsi senza scomodare o imbarazzare in situazioni dove gli uomini sarebbero troppo goffi e ingombranti.
    La Green delinea attraverso i suoi scritti una società dove le signore sono, per convenzione e comodità, solo graziose bamboline, dedite alla vita mondana, a intrattenere e intrattenersi con noiosa, educata, tranquillità. Una facciata che nasconde nel segreto la voglia di emanciparsi, di vivere la vita attivamente, di essere protagoniste e soprattutto proprietarie delle proprie scelte e decisioni. Violet è una simpatica rivoluzionaria, con delle regole tutte sue che piega in base alle circostanze, che sottostanno alla sua curiosità, rimanendo sempre raffinata, fedele a sé stessa e sopratutto arguta.
    Attraverso una scrittura raffinata, corretta ed intrigante, vediamo tre casi diversi costruiti con precisione e metodo, dove il crimine si svolge e viene svelato grazie al ragionamento ed all'osservazione. Il primo caso è come un delicato antipasto, c'è qualcuno che va contro la legge, ma non in modo grave e terribile. Il secondo è invece tragico, più forte e di impatto emotivo: è una tragedia nata da circostanze avverse ed imprevedibili dove la morte arriva improvvisa e senza pietà. Il terzo è spettacolare e sfacciato, qui il delitto si presenta in modo violento, plateale e incappa in un imprevisto dove, per fortuna di chi vuole vedere trionfare la giustizia, è mancato il necessario sangue freddo.
    Storie diverse che appaiono misteriose e con una soluzione scontata, oppure criptiche ed incomprensibili. Vedere Violet muoversi sulle scene stuzzica la curiosità e fa provare ammirazione per il suo ingegno. Sono racconti belli, gialli della tradizione più classica, con una protagonista non convenzionale e sui generis.
    Leggeteli come prima cosa, così al buio, poi quando li avrete terminati, gustatevi le pagine iniziali dove viene illustrato il mondo dell'autrice, per approfondimenti interessanti che non avranno guastato il sapore genuino delle trame.
    Consigliato.
    (Tatiana Vanini)



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