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Rogoredo, la ragazza del bosco
di Michele Agosteo

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    Casa Editrice: Pubblicazione indipendente - 176 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Storie vere

    Trama:
    In questo breve romanzo, l'autore accompagna il lettore nel mondo della tossicodipendenza riuscendo a descrivere non solo i luoghi, le figure e le problematiche, ma anche le fragilità più nascoste di chi, vivendo nella tossicodipendenza, teme il giudizio, si vergogna del suo stato e cerca di mostrarsi anche per quello che non riesce ad essere. In particolare, la protagonista della vicenda, non è solo la giovane che frequenta il bosco della droga mischiandosi a loschi figuri, ma anche la ventenne che desidera avere un aspetto curato e delicato che ogni giovane donna vorrebbe avere.
    Una storia ambientata nei pressi del Bosco della droga di Rogoredo a Milano. Una delle più grandi aree di spaccio d'Italia.

    Recensione:
    Una testimonianza, una sorta di diario/reportage, di chi, con coraggio e anche con incoscienza, si avvicina ad una ragazza tossicodipendente e condivide poi coi lettori la sua esperienza.
    "Rogoredo. La ragazza del bosco" ci porta nel mondo della droga tramite gli occhi e le parole del suo autore, che in prima persona intesse una trama fatta di ricordi, di vita vissuta, mettendo i suoi pensieri e le azioni della sua protagonista Martina, nero su bianco.
    La scrittura è scorrevole, anche se la presenza di ripetizioni e refusi ne appesantisce il ritmo.
    E' ridondante la continua richiesta di soldi di Martina e la generosità di Michele, che pur non navigando nell'oro, anzi dice chiaramente di avere un paio di scarpe da vent'anni e di non potersi permettere un paio nuovo, continua a sostenere economicamente la ragazza. Non so quanto sia credibile tutto ciò, fa strano constatare una simile, potremmo definirla, ingenuità, da parte di un uomo che acconsente a tutte le egoistiche richieste di una giovane tossica, trovandola "carina e dolce" piuttosto che bugiarda e approfittatrice.
    Di sicuro questo romanzo ha il merito di suscitare emozioni, anche intense. Rimanere indifferenti nella lettura è impossibile. Gli espedienti, la vita sospesa tra bugie e la ricerca del denaro per la prossima dose, le esistenze rovinate non solo di chi si fa, ma anche di chi è legato lui, genitori, fratelli, sono delineati con una vividezza esemplare. Si entra in una situazione scomoda e la si tocca con mano.
    La lettura di questo libro permette di osservare dall'alto ciò che viene narrato, prendendone le distanze e avendone una prospettiva diversa rispetto a chi è direttamente coinvolto con le situazioni.
    Fa rabbia e tristezza insieme, vedere come della bontà ci si approfitta, in maniera voluta oppure inconscia che sia. Si dice che "il medico compassionevole rende la ferita infetta". E' vero anche verso chi, con le migliori intenzioni del mondo, cerca di aiutare un tossicodipendente ad uscire dal tunnel, pensando che mostrarsi sempre presenti, affettuosi, positivi e incoraggianti, sia sufficiente. I sì non aiutano i bambini a crescere, ancor meno a convincere a chiudere con la droga.
    In Italia esistono zone in mano allo spaccio. Tutti le conoscono eppure sembra che nessuno faccia nulla. Anche questo è un lato della vicenda narrata nel libro che fa riflettere, meditare. Possibile che gli spacciatori siano più potenti di uno Stato di diritto e della legge? E' incredibile scoprire come le persone che hanno avuto esperienze di droga siano più di quelle che si crede. Leggendo queste pagine sembra quasi impossibile trovare qualcuno che mai abbia fumato, sniffato, che non si sia bucato. Un mondo alla rovescia. L'autore si interroga, fa domande, e le risposte che riceve fanno spavento più che offrire speranza.
    Tossica è la vita di chi si fa, una nuvola mortale aleggia intorno a questi schiavi delle sostanze, diffondendosi a coloro che li circondano. Leggete questo scritto, fatevi le vostre idee: scandalizzatevi, arrabbiatevi, intristitevi. Vi servirà ad aprire gli occhi, a divenire reattivi. Basta un minuto, una volta, per essere drogati, zombi; tornare tra i vivi potrebbe essere impossibile.
    (Tatiana Vanini)



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