Logo Libri e Recensioni

Iscriviti alla Newsletter per ricevere GRATIS i nostri aggiornamenti.


Sinedie
Quarantadue Esitazioni Più Semplici

di Marco Salvadori

  • Acquista questo libro su Ibs.it
  • Acquista questo libro su Mondadoristore.it
  • Acquista questo libro su Amazon.it

    Casa Editrice: Pubblicazione indipendente - 76 pagine
    Formati disponibili: ebook




  • Genere: Poesia

    Trama:
    Senza giorno? Così dice il titolo.
    Pare proprio che sia una consuetudine per ciascuno di noi misurare le nostre vite con lo scorrere del tempo: minuti, ore, giorni, mesi, anni.
    E se non fosse così, o meglio, non solo così? E se soffermandoci potessimo renderci conto - dell'intensità - di un istante? Un semplice istante, qualcosa che sembra andare a sottrarsi dal nostro tempo assoluto ma che invece aggiunge silenziosamente un altro tassello fondamentale al nostro vissuto.
    Il nostro sentire il tempo, che talvolta ci logora, talvolta ci tormenta, ma che può anche essere radice di forza e vigore; una chiave diversa attraverso cui piuttosto si evidenzia come ci rimodella, ci alleggerisce e ci consapevolizza; ci accompagna e ci apre al mondo semplicemente.
    La bellezza autentica di un istante, di un semplice istante, reso attraverso le parole.
    Non esiste un giorno per un istante autentico.
    Esistono solo occhi per osservarlo ed emozioni per sentirlo.
    Un'opera interamente dedicata al tempo questa seconda pubblicazione dell'autore che avrebbe potuto anche titolare "Capitolo Secondo".
    Qui infatti prosegue lo stile e l'analisi che caratterizza la sua poetica e l'originalità tipica del suo focus come anche la particolare forza ritmica e narrativa, affiancata da un'eccentricità formale e semantica.
    Il bagaglio linguistico risulta ricco e articolato, un strumento di precisione con cui l'autore costruisce e decostruisce, e non soltanto dal punto di vista formale, il sentire emotivo emozionale.

    Recensione:
    Un'onda musicale ininterrotta di alza dal tessuto dei versi della silloge "Sinedie" di Marco Salvadori, in cui fittamente si susseguono le figure retoriche del suono. Quest'onda si versa nell'orecchio del lettore come nenie di antica memoria che cucivano il reale con l'onirico attraverso la magia dei ritmi. La poesia di Salvadori travalica il tempo, mima il flusso dell'esistenza da sempre contraddittorio, il suo coagulo di bene e male, senza acrimonia o pregiudizio, perché l'essenziale è la continuità. Un'antica leggenda narra che, dopo la morte, l'anima di ciascuno verrà pesata su una bilancia che avrà sull'altro piatto una piuma, personalmente vedo nell'opera dell'Autore un profondo messaggio estetico-filosofico, come a dire che solo chi sa guardare le cose lievi, quelle senza apparente significato e scopo, raggiunge il segreto dell'essere.
    Bella e fluida è la musicalità della versificazione, ricercata attraverso catene sonore di significanti, specialmente allitterazioni, consonanze ed assonanze, che fa di queste composizioni 42 preziose epifanie.
    La poesia è qui luogo di ripetizione musicale secondo una geometria della ragione o visione del suono, armonica ripartizione dei diversi componenti di un unico corpo fatto di luce, di colori, di calore intenso, di suono.
    Il solfeggio delle sillabe, che si ripetono e si rincorrono una dietro l'altra per concludere un verso dal sapore favolistico crea immagini nella mente del lettore tali da destargli emozioni. Il fascino della parola caratterizza la poesia come un insieme di grovigli a cui si è portati a conoscerne l'intima origine, ed è la mente ad esserne totalmente catturata cercando invano di standardizzare un processo che è carico di passioni. Se guardiamo la poesia di Salvadori in una scala miniaturiale, ci accorgiamo che è disseminata di echi. Echi di ricordi, echi di nomi, echi letterari, echi da rime interne o rime segrete. Vorrei sottolineare alcune forme sintagmatiche che, fra inizio e fine verso, si fanno appunto eco; è il caso di "Isola" (pag. 11) dove, come in uno specchio acustico si richiamano in segreto "galleggiare" e "mare", "indefinito" e "dubbi". Cosa ci trasmette un tal modo di scrivere e percepire? Che l'uomo convive con la sua eco. Che l'Uno convive col Due, perennemente. E qui arrivo ad un'ulteriore osservazione: la diffusa presenza del numero Tre ("Le tre penne", i tre interruttori in "Dormiamo", le tre vie a tre passi da casa in "Come Quando Fuori Piove", i tre sacchi ne "Il Posto Nel Pozzo") che possiede lo spirito, è il compendio dell'Uno e del Due, è un numero completo che si esprime con l'azione e la parola.
    Gli echi del poeta sono messaggi di speranza che si riflettono contro gli ostacoli più comuni del vivere: la paura, l'indifferenza, la solitudine. Se a una prima lettura i versi danno l'idea di essere una bella voce, a lettura terminata ci renderemo conto di percepire nuovamente quella voce in un'eco del passato, un'eco d'amicizia, un'eco d'amore, di sofferenza intima che torna da posti remoti per sottolineare il suo messaggio: la meraviglia, lo stato più consono entro cui racchiudere il senso di una partitura scritta dai versi, evanescenti nella forma ma vivi di un fuoco che incanta e improvvisamente si estingue lasciando una ferita che è il segno manifesto del loro passaggio, di un enigma non svelato, del loro esistere nella provvisorietà di una scrittura che sia istante, fulgore, oscurità, ritmo silenzioso che pervade intimamente come eco che più non abbandona in un tempo senza tempo.
    Beh, che dire ancora?
    Marco, continua a volare lontano dagli schemi metrici tradizionali, dalla gratuità dei luoghi comuni e dagli epigonismi di bassa lega, a mio modesto parere la tua è una delle esperienze più interessanti degli ultimi tempi. Ed è davvero buona. Più che buona.
    Voglio ancora aggiungere che ho avuto il privilegio di ascoltare una registrazione di "Come Quando Fuori Piove" (già il titolo per alcuni potrebbe essere un enigma) in cui Marco si accompagnava con la chitarra e, da irriducibile "Deandreana" non posso fare a meno di dedicargli questa strofa de "Il Suonatore Jones":
    "E poi se la gente sa E la gente lo sa che sai suonare Suonare ti tocca Per tutta la vita E ti piace lasciarti ascoltare."
    (Luisa Debenedetti)



    POTREBBE INTERESSARTI ANCHE





    Il libro consigliato

    Il libro consigliato

    Iscriviti alla Newsletter...

    newsletter ...per ricevere ogni settimana le ultime novità dal nostro sito.

    Iscriviti qui!

    Cerchi un libro?

    Inserisci il titolo, parte del titolo o il nome dell'autore:



    Norme sulla privacy