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Genere: Biografia

Trama:
Gli Stati Uniti tra gli anni Quaranta e Cinquanta, terra di strade infinite e spazi sconfinati, di luci intermittenti al neon, di improvvisazioni jazz. E' l'America in cui si muove un giovane autore, che sperimenta una prosa nuova e spontanea come la sua vita. In questo romanzo Sofia Nanu parte alla scoperta di Jack Kerouac, da quando era ancora il piccolo "Ti Jean" ai viaggi on the road, fino alla morte. In un continuo gioco tra finzione e realtà, la biografia e l'autobiografia incrociano l'invenzione romanzesca, tramite il richiamo alle interviste e alle opere dello stesso Kerouac che punteggiano la storia e rendono evidente quanta vita scorra nei suoi libri.

Recensione:
Un romanzo che è omaggio alla figura di Jack Kerouac. Un libro che è insieme romanzo e biografia. Un'opera che è una giostra di istanti a comporre il film di una vita. "Ti Jean. Immaginando Kerouac", nella sua sintesi, nella sua compostezza, è un'esperienza affascinante. Sofia Nanu ha una scrittura che cattura l'attenzione da subito, trasportando nella dimensione del protagonista nel modo più diretto possibile: facendo sì che l'io narrante diventi voce che parla, che si racconta e si svela.
"Mi chiamo Jack..." sarà una frase semplice, alcuni potranno dire banale, ma in questo caso è come la formula di un mago che introduce nell'incantesimo di un vissuto.
Alternando alla narrazione romanzata della vita dell'autore parti originali di suoi scritti, o momenti presi da programmi su di lui, viviamo in una altalena di sensazioni.
Da una parte il racconto filante, logico e scorrevole, con ricostruzioni che ci raggiungono tramite la creatività dell'autrice e sono possibili, credibili, supportate e hanno una valenza quasi cinematografica; dall'altra la realtà, le parole scritte da Kerouac, le parole che ha pensato, una sorta di risveglio dal sogno per tornare coi piedi per terra, prima di innalzarci ancora in qual mondo volante, sospeso tra fantasia e verità.
Eppure è nelle frasi uscite dalla penna di Sofia Nanu che, a dispetto di tutto, contro ogni logica, sentiamo vibrare l'essenza del protagonista, percependone accanto a noi la presenza. E' il contesto storico-sociale da lei rispolverato con cura, che ci permette di vederlo crescere, muoversi, lottare e cadere. E' l'io narrante di questa giovane penna che ci porta in comunione con la complessità, la profondità e il tormento dell'uomo Kerouac, al di là di ciò che è stato, per raggiungerci con immediatezza. Sono le esperienze che ha fatto, i luoghi dove ha vissuto o che ha visitato, le persone da lui amate, conosciute o semplicemente sfiorate a darci l'illusione di toccarlo e un po' comprenderlo.
Si dice che i libri ci permettano di penetrare nell'anima di chi li ha scritti. Può essere vero, dipende dalla sensibilità del lettore, ma lo scritto della Nanu, senza nessun dubbio, con Kerouac crea una connessione. Sia che se ne conoscano le opere, oppure no, Jack Kerouac si siederà metaforicamente a fianco a noi, per raccontarsi: perché è l'uomo, la sua forza e la sua debolezza, la sua totale umanità, a venirci svelato tramite questo libro.
(Tatiana Vanini)



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