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Una salita per amore.
Donne al fronte

di Stefania P. Nosnan

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    Casa Editrice: Ensemble - 142 pagine
    Formati disponibili: cartaceo




  • Genere: Narrativa

    Trama:
    Elena Bonanni è una giovane portatrice carnica che assieme alle sue compagne, ogni giorno, marcia dal magazzino del Regio Esercito dislocato in paese fino alle trincee del Pal Piccolo. Sulle spalle le tre donne portano quaranta chilogrammi tra approvvigionamenti e armi. Non hanno nessun timore ad affrontare le difficoltose mulattiere con qualsiasi condizione meteorologica. Un giorno Elena conosce Alberto Petris, un giovane tenente con cui nascerà un sentimento. Il crollo del confine di Caporetto condurrà i due innamorati, ma anche gli abitanti del paese, a una lunga e forzata marcia per la salvezza verso il Veneto. Una volta giunti nella regione, Alberto sarà inviato sul nuovo fronte del Piave. Un romanzo sull'amore, capace di nascere nonostante l'orrore della guerra di trincea, ma anche sul coraggio. Quello di alcune donne, fortissime, capaci di affrontare ogni passo e ogni salita sostenendo un esercito e un Paese in difficoltà e di cui oggi, a più di un secolo di distanza da quella tristissima pagina di storia, è più che mai doveroso custodirne la memoria. Prefazione di Manuela Di Centa.

    Recensione:
    Una storia di vita molto intensa, commovente e struggente nella sua drammaticità, ma al tempo stesso condotta dal filo della speranza, dall'anelito che spinge a lottare per sopravvivere ad ogni forma di strazio e di avversità in nome dell'amore. Il racconto mette in luce il ruolo delle Portatrici Carniche, donne ardite e combattive che hanno fatto parte della Storia della Prima Guerra Mondiale restando a lungo nell'ombra e nel silenzio, un andito nel quale la figura femminile era solita essere relegata in quell'epoca. Nella bella prefazione di Manuela Di Centa, è sintetizzata la definizione di queste donne: "Portatrici non per senso del dovere, ma per senso di amore universale". La protagonista, Elena, è una di loro. Il suo destino è estremamente particolare: la guerra distrugge tutto il suo passato, piaga il suo fisico esile, ma inserisce nella sua esistenza il fatidico incontro con l'amore della sua vita. Le emozioni che si susseguono in queste pagine sono sottili come proiettili ma dirompenti come palle di cannone. E' arduo abbandonarsi ad un sentimento in uno scenario dominato dalla precarietà, dalla sofferenza e dal lutto, ma l'amore vero è in grado di vincere ogni cosa, anche la paura. L'amore vero sopravvive e fa sopravvivere. L'amore vero supera il gelo, la neve, il ghiaccio, le fatiche estenuanti, il rumore della battaglia, le sofferenze fisiche e morali, i dubbi e le incertezze, persino il contatto diretto con la morte. L'amore vero sfonda la corazza che un essere umano costruisce attorno a sé per difendersi dalla sofferenza che lo circonda. Elena è un simbolo che incarna l'amore individuale ed universale. Rappresenta tutte le donne che in ogni tempo ed in ogni luogo lottano per sopravvivere, per difendere la loro dignità e per ottenere il giusto riconoscimento del proprio ruolo nel mondo.
    La trama narra una storia di vita che si è consumata in epoche ormai lontane. Ha il pregio di riportare alla memoria condizioni esistenziali del passato che la maggior parte dei lettori contemporanei non ha potuto accarezzare attraverso i libri di Storia, i quali, per loro natura, si concentrano sui fatti. Le situazioni, le sensazioni e le emozioni sperimentate dalle persone che quei fatti hanno vissuto sono ben altra cosa; il loro valore è, secondo me, inestimabile.
    Lo stile dell'autrice è classico ma esplicito, molto gradevole. I personaggi, le vicende e gli scenari in cui queste ultime si svolgono sono descritti in modo estremamente accurato e vivido. Ho molto apprezzato la scelta di far seguire ai passaggi più duri e gravidi di tormento delle visioni di paesaggi e memorie ricolme di dolcezza, in maniera da stemperare l'impatto lacerante delle vicende belliche.
    L'esposizione è strutturata in modo scorrevole, la lettura procede speditamente, il coinvolgimento emotivo che ho sperimentato nell'assaporare queste pagine è stato notevole. Non posso che complimentarmi con l'autrice.
    (Angelarosa Weiler)



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