Casa Editrice: Newton Compton - 345 pagine
Disponibile in formato cartaceo e ebook
Genere: Storie vere
Trama:
Per oltre dieci anni, un uomo ha compiuto più di cinquanta aggressioni nel nord della California. Successivamente, spostandosi verso sud, ha lasciato dietro di sé una scia di sangue: dieci omicidi brutali. Nessuno è riuscito a catturarlo, è scomparso nel nulla sottraendosi alle massicce operazioni di polizia in tutta la zona. Trent'anni dopo, Michelle McNamara, una giornalista, ha deciso di indagare per trovare lo psicopatico che lei stessa ha soprannominato il "Golden State Killer", termine poi adottato anche dalle autorità. Questo libro, pubblicato dopo la sua morte, è una straordinaria testimonianza del lavoro che ha compiuto e offre una prospettiva lucidissima sull'America, attraverso il racconto di tutto l'orrore che una singola mente criminale è stata capace di generare. A emergere è anche il ritratto di una donna e della sua instancabile ricerca della verità. Salutato come un classico moderno del giornalismo d'inchiesta, ha contribuito alla realizzazione del sogno della sua autrice: smascherare il Golden State Killer.
Recensione:
Una storia vera, un thriller, il resoconto di una caccia, di un'ossessione, la storia di un killer capace di cinquanta aggressioni sessuali e dieci omicidi, un uomo nascosto dietro un passamontagna che ha terrorizzato un'intera area della California. "Dieci brutali delitti" è un libro con mille volti, un'opera straordinaria.
Quest'opera nasce dall'interesse dell'autrice per i crimini, specie quelli non risolti, cominciato nell'adolescenza, quando una ragazza venne uccisa vicino a casa sua senza che il colpevole fosse mai identificato.
Il Golden State Killer, nominato così dalla stessa McNamara, è stato il suo più grande interesse, il criminale nell'ombra, il re sul trono del male, al quale dare finalmente un nome ed un volto.
Il pregio di questo romanzo va oltre la capacità di interessare ed avvincere. Nelle sue pagine sentiamo viva, vibrante, la voce di Michelle McNamara, morta nel 2016. Grazie alla sua narrazione, raccolta postuma mettendo ordine tra scatole di materiale sul caso, documenti, dettagli e ore di registrazioni, il lettore viene trasportato attraverso le cittadine che hanno subito l'opera del killer, nel clima di allora. Si conoscono le vittime, si entra a far parte della loro intimità domestica, si diventa loro, ma non solo. Si percepiscono la paura, il trauma di chi è sopravvissuto e di coloro che per mano ignota sono morti, delle vittime collaterali, i parenti che sono rimasti con dei corpi da seppellire e senza un colpevole. Si diventa il poliziotto che è chiamato nel cuore della notte a soccorrere una nuova vittima di stupro, gli agenti che accorrono al grido di terrore di chi ha trovato dei cadaveri in una casa dove si aspettava la vita, il tecnico della scientifica che con scrupolo raccoglie ed esamina. Azioni ed emozioni, come la frustrazione di non fare passi avanti nell'indagine, il pensiero fisso di quel caso non chiuso che perseguita anche negli anni della pensione, che eclissa i successi, che resta lì come un ghigno beffardo a ricordare la sconfitta. "Dieci brutali delitti" è un romanzo fatto di persone con le quali è possibile stabilire un legame empatico, nonostante la distanza fatta di chilometri e di anni, ci parla di loro e ci parla di "lui", il soggetto ignoto, il responsabile. Un uomo capace di fare cadere in paranoia intere comunità, di tenere uomini e donne svegli la notte, armati, a sussultare ad ogni rumore, a perlustrare i giardini, le zone d'ombra, i tetti.
Interviste, racconti, testimonianze, c'è tutto in questo romanzo per comprendere davvero cosa significa indagare, scavare, cercare, senza sosta, senza demordere. Ci sono le foto, che ci fanno entrare ancora di più nella vicenda, mostrando le vittime, le prove, i detective e lei, la giallista che con il suo libro ha tenuto vivo l'interesse per questo inafferrabile killer, colui che alla fine, potrete guardare negli occhi mentre sentirete risuonare nella mente le parole che Michelle McNamara avrebbe voluto rivolgergli nel momento della cattura: "Questa è la tua fine".
Un libro da leggere e da vivere, da non perdere.
(Tatiana Vanini)
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