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Genere: Viaggi

Trama:
"In Vespa dove il mondo finisce", ecco dove si dirige un gruppo di rider, differenti per età e provenienza, ciascuno in sella alla propria Vespa. Viaggiano attraverso l'intera Patagonia alla volta della Terra del Fuoco: un'avventura che inizia con ventitré Vespa impilate in un container spedito oltre Atlantico e si snoda tra paesaggi sconfinati, animali selvaggi e incidenti imprevisti lungo la famigerata Ruta 40, la più lunga e spettacolare strada argentina, famosa per il meteo imprevedibile e il suo tremendo sterrato, ad oggi ormai sostituito dall'asfalto. Lorenzo Franchini ci riporta un racconto che fa sognare tutti, vespisti e non, trasmettendo quel forte senso di precarietà e libertà tipico di un viaggio on the road, condito, perché no, anche da un po' d'incoscienza. Nonostante le difficoltà, quelli che prima della partenza erano solo nickname su un forum per vespisti finiscono per diventare grandi amici. E così, accompagnati da cieli indimenticabili, capitomboli nella polvere, campeggi di fortuna e pastasciutte a bordo strada, i rider di Vespaonline percorrono quasi 5000 km per arrivare a Ushuaia, il "Capo Sud" del mondo. Con quel lieve amaro in bocca che si prova quando il viaggio volge al termine, l'autore si rende conto che il traguardo non è il capolinea, ma un nuovo punto di partenza per affrontare la vita quotidiana, che spesso può riservare "curve" più difficili di quelle di una ruta patagonica.

Recensione:
Un viaggio, un'avventura, una follia, tutto racchiuso in un libro.
La Vespa la conosciamo tutti, lo scouter più amato al mondo, vanta estimatori in ogni parte del globo e chiunque abbia avuto il piacere di guidarla ne conosce i pregi (tanti) e i difetti (pochi). Forse il suo più grande limite è dato dalle ridotte dimensioni delle ruote, caratteristica che la rende poco adatta allo sterrato e ai terreni accidentati.
Quindi va bene andare in capo al mondo, va bene viaggiare con un clima avverso, va bene percorrere centinai di chilometri in luoghi sconosciuti e desolati, va bene tutto... ma almeno la strada deve essere in condizioni decenti.
Ed ecco quindi la follia descritta in questo libro: un viaggio in Vespa per migliaia di chilometri su una strada dove persino le auto a trazione integrale incontrano difficoltà.
Ma proprio perché si tratta di una follia così grande, è necessario essere in gruppo per poterla immaginare, programmare, organizzare e, infine, portarla termine.
Un gruppo di persone tanto diverse per provenieza, età, esperienze, conoscenze, unite solo dalla passione per le due ruote e tenute insieme dai contatti via web su un sito interamente dedicato alla Vespa.
Nei primi capitoli l'autore ci fa vivere tutta la fase preparatoria, dove (sempre via e-mail) ognuno prova a immaginare quali saranno le difficoltà che potrebbero sorgere e con simulazioni, stratagemmi e tanta fantasia, cercano delle soluzioni in modo che, quando saranno realmente "sul campo", tutto sarà stato calcolato e nulla sarà lasciato al caso.
E' qui che il lettore può notare come per un viaggio di questo tipo non si può improvvisare nulla e, un po' alla volta, ci si accorge che dietro la facciata esteriore di una follia, in realtà si nasconde una meticolosa organizzazione che richiede tanto impegno ed una ferrea autodisciplina.
Lorenzo Franchini è bravo nel costruire il suo racconto mostrando tutto: dai discorsi in famiglia prima della partenza, alle incertezze sul lavoro per un periodo di assenza prolungato, fino alle scelte su come organizzare i pochi bagagli.
La scrittura è semplice, diretta, senza fronzoli, con un puro stile giornalistico, che da un lato premia le parti in cui vengono raccontati spostamenti, tappe, incontri, disagi ed emozioni vissute, ma per lo stesso motivo risultano meno accattivanti le descrizioni dei panorami e delle località incontrate. Mancano sicuramente le doti del narratore che, a onor del vero, risultano frenate anche dalla monotonia dei luoghi. Infatti tanta parte della "Ruta 40" non è altro che una lunga strada, sempre dritta, che attraversa un paesaggio quasi lunare, quindi una volta descritto il vento, la polvere e lo sconfinato nulla che la circonda, non c'è molto altro da inventarsi: è solo per questo che i tentativi dell'autore di arricchire il testo con delle descrizioni paesaggistiche risultano una ripetitiva e inutile forzatura.
Le sensazioni vissute invece vengono descritte alla perfezione. Come spesso accade ci si rende conto che non è importante la meta ma il viaggio, che il piacere provato nella preparazione è persino più forte del compimento finale. Infatti, quando i nostri rider finalmente arrivano a Ushuaia, ultima località nella Terra del Fuoco, la gioia e la soddisfazione lasciano subito il passo a quel senso di vuoto che si prova quando un obiettivo è stato raggiunto e si avrebbe solo voglia di ripartire per una nuova avventura.
Ma forse il vero viaggio raccontato in questo libro è quello interiore, dove la solidarietà, l'altruismo e la fiducia reciproca, trasformano quella che appariva una follia in una esperienza di vita che lascia i suoi segni anche dopo il rientro in famiglia e nella quotidianità della vita lavorativa.
Unica nota negativa di questo ottimo volumetto è la sceta del carattare utilizzato: veramente troppo piccolo, creando non pochi fastidi nella lettura.
Assolutamente consigliato a chi ama i viaggi, le avventura e la mitica Vespa.
(Norberto Loricati)



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