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Il covo di Lambrate. Il commissario Lorenzi e il prigioniero scomparso
di Gino Marchitelli

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    Casa Editrice: Frilli - 240 pagine
    Disponibile in formato cartaceo e ebook




  • Genere: Noir

    Trama:
    Le truppe Alleate sbarcano in Sicilia per liberare l'Italia dal dominio nazifascista. E' l'avvio dell'ultima fase della seconda guerra mondiale, quella che segnerà il crollo del fascismo. Il soldato semplice Roger Miller, della seconda brigata canadese, sbarca sulla costa dell'Ambra e combatte nella zona di Pachino. Pochi giorni dopo partecipa alla liberazione di Agira, paese dell'entroterra siciliano. Durante un momento di riposo, segnato dalla festa per la liberazione della città, incontra una giovane e bellissima contadina siciliana, Concetta Lauria. L'amore li sorprende in tempo di guerra, dove il confine tra la vita e la morte è dato dal soffio della casualità.
    SICILIA & MILANO 2010. Concetta Lauria ormai anziana, incarica un noto ed esperto docente di storia, il professore Moreno Palermo, di cercare notizie di quel giovane soldato canadese, disperso sul fronte italiano nel 1944, e del quale non ha saputo più nulla. Roger Miller ha lasciato un segno indelebile nel cuore di Concetta, lasciandole il dono di una bella bambina, Stella, nata nel 1944, e un'enorme nostalgia mai sopita. Sentendo avvicinarsi la fine della propria esistenza la donna vuole scoprire la verità sulla sorte di Roger. Sara, nipote di Concetta, dalla carnagione e dai lineamenti che ricordano Miller, segue il professor Palermo nella ricerca della verità. Tra i due scoppierà un grande amore anche se Sara è sposata e ha due figli. Seguendo le tracce del soldato fino in Toscana, e grazie all'aiuto di un sito che svela i segreti nascosti del regime e porta alla luce la presenza di centinaia di campi di prigionia fascisti, lo studioso arriverà ad individuare nelle campagne del sud-est milanese la presenza di luoghi dove sono stati segregati, come schiavi nei campi, molti prigionieri canadesi, in aziende agricole fedeli al regime. Durante una di queste ricerche il professore viene aggredito. Stessa sorte tocca al suo giovane assistente Marco Rossi che viene rapito durante uno scontro a fuoco nel quartiere di Lambrate, a Milano, davanti alla ex sede della fabbrica Innocenti. Il commissario Lorenzi incaricato delle indagini si troverà coinvolto in una complicata indagine, dalle mille sfaccettature, che scava nei meandri laceranti della storia del nostro Paese, alla fine del conflitto. Ma chi è realmente il vecchio Italo Merlin, proprietario terriero dal carattere violento e pericoloso? Che ruolo hanno i suoi due anziani figli Galeazzo e Pierino in tutta la vicenda? Cosa si nasconde tra i vecchi fabbricati della cascina Merla nelle campagne tra Paullo e Caleppio di Settala? Che storia nasconde Maruska, fuggita dal tremendo conflitto nei Balcani? Cosa significa la presenza di un potente capo della 'ndrangheta negli affari dell'azienda agricola? Che attività svolge un capitano dei carabinieri legato a poteri occulti? Saranno il commissario Lorenzi e i suoi uomini, con il prezioso aiuto di Cristina giornalista di Radio Popolare e della sua assistente Marta Jovine, a trovare la soluzione al caso scavando nei momenti più bui e putridi della storia del nostro Paese al momento della caduta del regime fascista, quando anche i neri più convinti cambiarono casacca pur di salvarsi dal prezzo che dovevano pagare all'Italia libera e democratica.

    Recensione:
    Un racconto incalzante, nel quale si mescolano storie d'amore, passione, violenza e criminalità. Un romanzo sapientemente intessuto, nel quale sono narrati, con perfetta contestualizzazione storica, fatti che hanno caratterizzato i momenti prossimi alla fine del secondo conflitto mondiale nel nostro Paese e che sono troppo a lungo sfuggiti all'attenzione degli strumenti di comunicazione di massa. Vicende occulte, consumate in un contesto all'insegna dell'omertà e dell'oblio generale, nell'ombra, che prendono inizio in uno scenario in cui il passato regime fascista è ormai in disfatta e si concludono in un epilogo degno di assurgere alle pagine di cronaca nera del ventunesimo secolo.
    La trama è intrigante, intrisa di situazioni, emozioni e sentimenti estremamente prorompenti, descritte in modo talmente diretto da non lasciare spazio ad alcuna personale interpretazione da parte del lettore, ricca di descrizioni storiche e paesaggistiche interessanti, scritta con stile accattivante da una penna capace di conquistare e mantenere viva, pagina dopo pagina, l'attenzione di tutti coloro che sono dotati di un cuore sufficientemente forte e di nervi talmente saldi da poter balzare con noncuranza da un estremo all'altro.
    Capitolo dopo capitolo, elementi opposti si alternano e si susseguono con un ritmo notevolmente accelerato. Il linguaggio con il quale l'autore si esprime è parimenti mutevole; parole delicate, dialoghi e momenti narrativi ricolmi di dolcezza si alternano con un lessico duro e spregiudicato, nel quale trovano ampio spazio l'ironia e quello sproloquio che è divenuto parte integrante della lingua italiana moderna, con buona pace di coloro che, come la sottoscritta, non lo apprezzano. L'unico elemento costante, fluente, mite e discreto, ma inarrestabile, che attraversa questa narrazione è lo scorrere del tempo. Un tempo che, come ricorda Darwin, è "levatrice degli eventi improbabili". L'evento improbabile, in questo caso, è l'emersione di verità talmente nascoste e così profondamente sepolte da essere ritenute cancellate per sempre. Il finale è arricchito da imprevedibili e fulminei interventi operativi e sorprendenti cambiamenti di vita, tutti descritti in modo dettagliato, in linea con il resto della trattazione.
    A mio avviso, IL COVO DI LAMBRATE è un'opera indicata per quei lettori che si rendono disponibili ad un forte coinvolgimento emotivo, amano il brivido e non temono di essere impressionati da scenari estremamente dirompenti. Nulla in queste pagine è sfumato, né i particolari delle relazioni interpersonali più intime, né la brutalità e volgarità di crudeli soprusi ed atti di violenza. Alcuni passaggi sono esplicitati in modo così minuzioso ed approfondito da risultare, secondo il mio parere, persino urticanti.
    (Angelarosa Weiler)



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