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Genere: Fantascienza

Trama:
Un pericoloso criminale, dotato di mostruosi poteri mentali, viene catturato ai margini dello spazio colonizzato e rinchiuso in una capsula creata apposta per renderlo inoffensivo, mantenendolo in stato di ibernazione. Ma qualcosa non funziona e per l'equipaggio della nave che lo deve condurre alla sua ultima destinazione è l'inizio di un incubo paranoico, dove niente e nessuno è quello che sembra, fra il timore di illusioni in agguato e la concretezza di cospirazioni reali e pericolose. Così, l'uomo che lo ha fermato la prima volta viene chiamato a ripetere l'ardua impresa e inviato a bordo del vascello maledetto. Fra paure, follia e macchinazioni, quando è la mente a essere il bersaglio, diventa difficile capire dove finisca la realtà e dove invece cominci la manipolazione del mostro.

Recensione:
"Il Prigioniero" ha un'ambientazione prettamente inerente alla fantascienza, ma è in tutto e per tutto un inquietante thriller psicologico.
Il luogo dove si svolge la trama è un'astronave, isolata nello spazio, dove ogni possibile aiuto è lontano anni luce. Un posto ristretto, claustrofobico, dove il superfluo che potrebbe dare benessere è sacrificato in nome dell'efficienza e della sicurezza. In questo ambiente si trova, in stasi criogenica, un criminale, un mostro, un mutante. Un assassino capace di manipolare le menti.
Da questa premessa, l'autore crea un thriller ad alta tensione, allucinante, dove l'ansia e la paranoia sono sovrane.
Nelle pagine iniziali veniamo a conoscenza di un episodio antecedente che ha portato alla cattura del burattinaio mentale. Un espediente letterario usato con abilità, atto a fornire informazioni, ma soprattutto a mettere sull'attenti il lettore, facendo salire a livelli di guardia i dubbi.
Una scrittura fluida, corretta e perfettamente in grado di generare domande, grazie alla messa in atto di un gioco di specchi perverso, che tocca gli stadi più profondi dell'animo umano, i ricordi, i pensieri, quella parte solo nostra che in questo romanzo viene alterata, confusa, smantellata pezzo per pezzo.
Personaggi intriganti ed interessanti, volutamente ambigui, che possono essere sia buoni che cattivi, innocenti o colpevoli, nel pieno possesso delle loro facoltà oppure condizionati. Figure che si trovano a vivere un incubo ad occhi aperti, dove nessuna sveglia può porre fine all'inferno nel quale si trovano. Amici che si trasformano in nemici pericolosi, persone che si conoscono da tempo costrette ad uccidersi per difendersi. In un'empatia totale, anche il lettore non sa più a chi credere. Cosa sta succedendo? C'è una macchinazione mossa dall'avidità alla base di tutto? Oppure il prigioniero non è affatto inerme, ma libero di intrigare nell'ombra? A chi credere? A Burda? Il capitano sfuggito ad un precedente incontro col mutante, fragile, che necessita di riposo ma si ritrova in missione? A Rya? Tenente al quale è affidata la sicurezza della nave, ligia al dovere ma che vede complotti dietro ogni sorriso? All'equipaggio dell'astronave? Coeso, efficiente, ma con comportamenti strani ed allucinatori?
Turano ci fa addentare in un labirinto suggestivo, che cattura l'attenzione e la tiene in un crescendo di azione e suspense, facendo di questa sua prima opera un romanzo pregevole, che sarà amato da chi segue la fantascienza, ma ancora più apprezzato da chi cerca le emozioni e le illusioni che solo un thriller psicologico può dare.
Affrontate lo sguardo ipnotico de "Il prigioniero", un romanzo che vi porterà in un nuova dimensione ma... sarà tutto vero?
(Tatiana Vanini)



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