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Io non ho un sogno
di Fabio Bacile di Castiglione

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    Casa Editrice: Il Seme Bianco - 144 pagine
    Disponibile in formato cartaceo




  • Genere: Narrativa

    Trama:
    Strutturato per lo più sotto forma di dialogo, "Io non ho un sogno" è un romanzo "istintivamente 'filosofico'": così lo definisce il critico letterario Renato Minore, autore della Prefazione dell'opera stessa. La trama vuole suggerire all'immaginazione del lettore il tentativo di esistenza di Diego, appena diplomatosi e in cerca della sua strada. Quasi nulla viene narrato: la storia si legge attraverso i pensieri e le parole del protagonista e degli altri personaggi. Le difficoltà di comunicazione con la famiglia, l'idealizzazione del padre e la conseguente uccisione del suo mito, le amicizie sbagliate e l'angoscia per il proprio futuro porteranno il giovane a rifugiarsi nell'alcol e nella droga, rifuggendo la vita. Ma l'amore, la bellezza e l'incontro con la saggezza di un misterioso personaggio lo condurranno per un cammino iniziatico verso la rinascita.

    Recensione:
    Io non ho un sogno è un libro estremamente profondo, che indaga il senso della vita e la ricerca di uno scopo, ma lo fa in un modo vivace, senza annoiare a soprattutto senza salire in cattedra con l'intenzione di istruire il lettore, piuttosto con l'intenzione di cercare insieme delle risposte o, ancora meglio, di trovare le domande giuste da porsi.
    La struttura del romanzo è particolare, lo si capisce già dai titoli dei capitoli, frasi riprese da Dante, dal primo canto dell'Inferno, che raccontano già da sole lo stato d'animo del protagonista, perso nella selva oscura dei dubbi e delle incertezze, incatenato alla convinzione di essere inutile.
    All'interno dei capitoli ci si ritrova in una sorta di copione, con frasi brevi di narrazione che descrivono la scena e introducono la parte di sostanza, dove il romanzo si compie, intervallando i pensieri in prima persona del protagonista con dialoghi che prendono un ritmo veloce, incalzante, privo perfino delle usuali pause date dal nome di chi parla seguito dalla frase.
    Botte e risposte che fanno evolvere la trama, trascinando con sé il lettore in un'esperienza che sa di nuovo.
    Io non ho un sogno parla delle difficoltà dei giovani di trovare la propria via nel mondo. Una volta usciti dalle scuole superiori, comincia il tormento su cosa fare da grandi. Alcuni lo sanno già, altri, come il personaggio principale Diego, si ritrovano in un tunnel di incertezze dal quale non riescono ad uscire. Nessuno tra le persone più vicine a Diego riesce ad aiutarlo, per problemi di comunicazione, per un'errata valutazione del malessere del ragazzo, per vari motivi che hanno il sapore della realtà di avvenimenti che capitano nella vita di ogni giorno.
    Sarà l'incontro con personaggi estranei ed una vacanza ad aiutare Diego. Metafora letteraria che descrive il viaggio come crescita ed accrescimento interiore.
    Questo romanzo può, a ragione, definirsi un testo filosofico, scritto in maniera coinvolgente si rende però accessibile a tutti, ai giovani che possono riconoscersi in Diego, come ai più maturi che possono rivivere incertezze passate che forse ancora permangono rinchiuse in qualche segreta stanza dell'animo.
    Il finale forse non darà tutte le risposte, ma una via la indica di sicuro, una strada percorribile da ognuno di noi, donata con semplicità, ma che regala speranza.
    Io non ho un sogno è un romanzo speciale, non perdetevelo.
    (Tatiana Vanini)



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