Casa Editrice: Edizioni Efesto - 144 pagine
Disponibile in formato cartaceo
Genere: Arte
Trama:
"La mano divina" è il manoscritto che Samba, giovane immigrato senegalese, vuole pubblicare per realizzare il sogno di affermarsi come storico dell'arte. Attraverso i dialoghi del protagonista con i diversi personaggi (in particolare con Angelo, custode della Galleria d'arte moderna di Roma) che incontra nel suo percorso di speranza e riscatto sociale, vengono toccati i temi del pregiudizio, dell'immigrazione, della diversità culturale, religiosa e linguistica. Il tutto calato sulla bellezza, sul rapporto tra arte, uomo e Dio, sul patrimonio e l'espressione artistica e culturale. La speranza del protagonista è quella di scoprire, attraverso il suo manoscritto, gli "artisti che con le loro opere hanno riportato l'arte ad avere la sua funzione originaria, ovvero quella di stupire Dio".
Recensione:
Un romanzo di narrativa che ci parla dell'arte inserita nella società odierna. Questo è La mano divina Samba e l'arte occidentale.
Mirko Bettozzi tramite i personaggi di Samba, immigrato senegalese che vuole diventare esperto di storia dell'arte, e Angelo, custode allo GNAM di Roma, nonché profondo conoscitore delle opere di numerosi artisti, ci illustra la sua visione dell'arte ai giorni nostri.
Con una scrittura fluida e chiara viene portato all'attenzione del lettore il vasto patrimonio artistico presente in occidente e nel nostro paese, troppo spesso dato per scontato o addirittura ignorato, specialmente dalle generazioni più giovani.
L'autore indaga con lucidità il rapporto tra l'artista e la sua opera: inizialmente un modo per avvicinarsi al divino, per stupire Dio, e poi modificatosi nel tempo fino a divenire, con l'avvento dei committenti, dei mercanti e dei compratori, una mercificazione a discapito della qualità e dell'autentico senso del bello.
Attraverso stralci letti da Samba dal libro che vorrebbe pubblicare e i dialoghi tra lui ed Angelo, entriamo in un mondo di colori e di proporzioni alla portata di tutti grazie ai musei e alle mostre.
Per non appesantire la lettura, oltre alle belle immagini che accompagnano i capitoli, con un abile espediente narrativo, e introducendo il personaggio di Farouk, l'autore presenta il discorso sull'arte alternandolo alle vicende di quest'altra figura, consentendo così un'escursione sul modo di vivere il diverso, l'immigrato. La diffidenza e le difficoltà incontrate da Farouk nella sua storia con una ragazza italiana sono interessanti quanto il filone principale del romanzo e donano dinamismo alla storia.
Un romanzo riflessivo, che trasmette la passione dell'autore per l'arte italiana e straniera, classica e contemporanea, breve ma intenso e soprattutto con idee e concetti chiari e ponderati.
Una lettura piena di bellezza, raccontata come una favola moderna dove alla fine tutti i personaggi trovano la propria collocazione nel mondo, come le perfette pennellate date su di una tela.
Consigliato a tutti coloro che in un libro cercano un accrescimento, per sapere, a lettura conclusa, qualcosa di più.
(Tatiana Vanini)
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