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Un mare viola scuro
di Ayanta Barilli

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    Casa Editrice: DeA Planeta Libri - 396 pagine
    Disponibile in formato cartaceo e ebook




  • Genere: Storie vere

    Trama:
    Un bisnonno, Belzebù, dal nome improbabile e inquietante. E un luogo, Colorno, così carico di segreti e di orrore da non potersi evocare. Parte da qui, dagli ostinati silenzi e dalle invenzioni di una famiglia di saltimbanchi, bugiardi, scrittori, amazzoni e diavoli, il viaggio di Ayanta alla scoperta della sua verità. Tre donne: Elvira, Angela, Caterina. Un secolo di Storia: la nostra. E poi Padova, Parma, Roma, Tellaro, Madrid. Per riannodare il filo contorto e spezzato della memoria, Ayanta si addentra nel labirinto ora spaventoso, ora traboccante di luce delle proprie radici, fruga nei vecchi cassetti, separa le favole dalla realtà, le leggende dalle bugie. Sveglia fantasmi a lungo sopiti, forza le stanze chiuse dei ricordi, traccia i frastagliati contorni di un dramma famigliare ma non domestico - anzi, universale - lungo tre generazioni. Perché sono le donne a custodire la memoria, lacune e omissioni comprese, delle generazioni passate e presenti. E sono sempre loro, le donne, a mettere le mani in quei cassetti, a trasformare i detriti in storie che pretendono di essere ascoltate. Storie così vive da riguardarci tutti.

    Recensione:
    La scoperta di un segreto di famiglia è capace di far emergere quanto di più recondito vi è tra ciò che dimora nell'animo di una donna. E' detto che la Storia si ripete, che leggendo le cronache del passato fatalmente si ritrovano peculiari specularità con gli eventi presenti. Così accade in questa narrazione, ove il destino di molteplici generazioni di donne è integrato in un unico denominatore comune: la ricerca di una carezza maschile, la comparsa di una mano tesa, il morbido contatto che sfiora il viso e poi la trasformazione della carezza in uno schiaffo. Indipendentemente dall'epoca e dal contesto storico preso in esame in un singolo caso, la solitudine è un'ombra che implica la potenzialità di far sentire inutile una figura femminile; forse è per questo motivo che si può essere indotte ad afferrare una mano senza ponderare con cura di quale gesto essa potrebbe essere realmente capace.
    Una teoria di donne appartenenti alla medesima famiglia è protagonista di Un Mare Viola Scuro, quattro sono le parole che mi hanno terribilmente colpita tra le molte che sono impresse nelle pagine di questo libro: "Siamo il nostro carattere". Storie diverse, caratteri così volitivi ed estrosi da saper trovare, ciascuno nel suo tempo ed a suo modo, una via di fuga da una realtà assolutamente sgradevole. Se è vero come è vero che da ogni opera letteraria che scorre sotto ai miei occhi imparo qualcosa, è mio dovere dire che raramente un racconto mi ha insegnato tanto quanto questo sulla capacità dell'animo femminile di andare oltre le proprie fragilità, autentiche o presupposte che siano. Sono rimasta impressionata dalle formazioni mentali che una psiche aperta ed evoluta può concepire. Mi sono sinceramente commossa mentre recepivo le emozioni sviscerate pagina dopo pagina, espresse in modo tale da rendere impossibile qualsiasi forma di non partecipazione, qualsiasi assenza di condivisione. Ho consentito a questa ondata di colore viola scuro di travolgermi e da ex abitante di una piccola isola ho richiamato alla mente la visione della superficie marina pervasa dagli cnidari che da quel colore sono caratterizzati; una visione che contiene la promessa di un effetto urticante, così come a tratti si rivela la lettura di questo racconto, un'immagine che a tratti cela, ma non può alterare, la chiara trasparenza delle acque marine. Come ho già detto, le protagoniste di questa umana vicenda costituiscono una dinastia di donne, pur tuttavia credo di poter affermare che una quinta figura astratta, ma non per questo meno importante, si aggira tra le pagine: la Conoscenza. Il sapere costituisce un elemento salvifico, uno strumento di potere per se stessi e per l'universo al quale ogni essere umano è legato. A volte la Conoscenza non dona la felicità, ma conferisce il potere di incrementare le personali capacità di consapevolezza e volizione.
    La trama è piuttosto complessa ed articolata, la lettura richiede una buona dose di attenzione, pur tuttavia risulta difficile abbandonare questo libro per una pausa, essendo la storia narrata estremamente avvincente. Lo stile dell'autrice è scorrevole e gradevole anche nei passaggi più bui e tormentosi; per questa sua capacità espositiva, mi sento di complimentarmi vivamente con lei. Ciò che ho apprezzato più di tutto dal punto di vista dei contenuti è l'attitudine di Ayanta Berilli a comunicare le emozioni in modo tale da rendere il lettore estremamente partecipe e coinvolto, per non dire travolto, dalla lunga serie di sensazioni e sentimenti descritti.
    Un libro assolutamente raccomandabile a tutti, in particolare alle donne di tutte le età impegnate nella ricerca di se stesse e della propria strada, delle proprie motivazioni esistenziali.
    (Angelarosa Weiler)



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