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Il cadavere sotto la neve
di Stuart MacBride
Traduzione a cura di: Enrico Bucci

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    Casa Editrice: Newton Compton Editori - 384 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Mistery

    Trama:
    Mark Bishop sta morendo. Ecco perché gli hanno concesso la scarcerazione anticipata e perché il detective Edward Reekie ha ricevuto l'incarico di scortarlo a Glenfarach, nella casa in cui passerà i suoi ultimi mesi di vita. Sulle prime, il paesino innevato sembra un luogo pittoresco e sonnolento immerso nel cuore del Cairngorms National Park. Ma le apparenze ingannano, e mai come in questo caso sono lontane dalla verità. Il posto è pieno di telecamere di sicurezza, e vige un severo coprifuoco, perché Glenfarach, in realtà, è il rifugio destinato a chi ha finito di scontare la propria pena ma non può essere reinserito in società per motivi di sicurezza. Compito di Edward è lasciare lì Mark Bishop per poi tornarsene ad Aberdeen, prima che la bufera di neve in arrivo isoli la zona. Ma quando viene scoperto il corpo di un ex poliziotto, qualcuno deve prendere in mano la situazione. La bufera incalza, la tensione sale vertiginosamente e il tempo stringe. A Glenfarach sta succedendo qualcosa di terribile e Edward non ha scelta: deve fare il suo dovere. Di chi puoi fidarti quando tutti sono colpevoli?

    Recensione:
    "Il cadavere sotto la neve", ultimo lavoro di Stuart MacBride, è un mystery thriller ricco di suspense e di ironia british, ambientato nel villaggio di Glenfarach, nel cuore del Cairngorms National Park, che ci offre un mistero "confezionato in una stanza", infatti una terribile tempesta di neve priva gli agenti di connettersi con l'esterno (agli "ospiti" è precluso ogni mezzo di comunicazione) e blocca ogni accesso ad un luogo già di suo strutturato per essere isolato e autonomo.
    Il villaggio è paragonabile a una casa di riposo per ex detenuti anziani e vi si trova il peggio del peggio: criminali sessuali, stupratori, pedofili, truffatori, spacciatori, violenti, tutti elementi che non avrebbero mai potuto reinserirsi nella società, sono circa 200, tutti dotati di cavigliera elettronica, destinati a vivere fino alla fine dei loro giorni in questo luogo controllato da telecamere a circuito chiuso e delimitato da una recinzione di filo spinato.
    Pochi scrittori di crimini mescolano l'orrido all'umorismo e, forse per questo motivo, l'opera di MacBride potrebbe far storcere il naso a qualche purista del genere. Ma, a mio avviso, qui ci troviamo di fronte a una lettura veramente interessante.
    "Non fidarti di nessuno (a meno che tu non voglia una pugnalata alle spalle)" è il titolo del prologo inaspettato, intrigante, agghiacciante, letteralmente per i personaggi, inoltre la chiosa cattura e invoglia a sapere cosa diavolo sia successo; si insinua, fin dall'inizio, un travolgente senso di sospetto, in quanto è coinvolto uno dei personaggi chiave. Ma, per quanto riguarda la loro vera natura, e il significato della scena di apertura - beh, l'unico modo per soddisfare la propria curiosità è leggere questo libro sarcastico, spiritoso, violento, oscuro e divertente.
    I personaggi principali sono il detective Edward Reekie e l'ispettrice Victoria Montgomery-Porter, alias "Bigtoria", sono incaricati del trasferimento a Glenfarach di Mark Bishop, un anziano criminale scarcerato in anticipo perché in fin di vita. Semplice, no?
    No, "Non fidarti di nessuno"...
    Reekie è giovane, fiducioso, forse un po' frustrato, ma è determinato pur se incline agli incidenti. Il suo entusiasmo è accattivante e il suo tentativo di comunicare - "si prendono più mosche con il miele (...) che con l'aceto" - porta ad alcuni momenti comici, evidenziando quel tocco di ingenuità che lo rende oggetto di affezione. Per quanto riguarda "Bigtoria" è una donna corpulenta, brusca, sprezzante e (detto fra noi) appare spesso assente: nel complesso un "mostro egoista e scorbutico". Un personaggio piuttosto difficile da digerire.
    Il resto della squadra del distretto di polizia del luogo è un vero miscuglio, si passa da chi è stremato e stressato per il lavoro all'incredibilmente inetto, ma tutti aggiungono qualcosa alla storia, così come i vari ex criminali che diventano parte fondamentale dell'indagine. Dall'ex psicologo forense Singh, a Jenna Kirkdale - donna eccessivamente "amichevole" nei confronti di Reekie - ognuno aggiunge qualcosa all'atmosfera e all'intensità della storia. L'intuizione di Singh si rivela utile per l'indagine, il flirtare di Jenna, una gradita distrazione da alcuni dei momenti più bui. E dalla natura viziosa di alcune delle persone che non riescono a tenere sotto controllo i loro impulsi di base, fino alla natura manipolativa degli altri, si delinea un cast di personaggi che tengono davvero sulle spine e che riescono a indirizzare le colpe di ciò che succede tra vari sospetti. E ci sono molti sospetti.
    La scrittura di Stuart MacBride è una ben amalgamata miscela di personaggi grotteschi, crimini violenti con l'aggiunta di una dose di indolenza e scontrosità. MacBride inserisce, nella coralità del romanzo, strofe di una litania leggera che risuonano in mezzo a violenza allo stato puro, spargimenti di sangue e peggiori eccessi del comportamento umano in modo che il lettore si trovi a sorridere anche se gli eventi orribili, descritti con crudo realismo, creano tensione, brividi e sussulti di inorridita incredulità.
    E' una formula vincente e MacBride mantiene il giusto equilibrio, è abile nello sviluppare un insieme piuttosto unico di circostanze per i suoi personaggi. Il finale è frenetico, la posta in gioco è alta, inaspettata e non lascia insoddisfatti.
    Consigliato vivamente, si rivelerà un'esperienza di lettura imprevedibile e piacevole.
    (Luisa Debenedetti)

    Citazioni da questo libro:
    "Una staffetta di sporcizia e di scaricabarile. La metafora perfetta per descrivere la polizia scozzese."

    "[...] c'era qualcosa in lui che emanava un presagio di ossa rotte e violenza incontrollabile. Irradiava un senso di minaccia incombente."

    "Quella era la chiave di tutto: la fiducia in sé stessi."

    Dello stesso autore:
    Il giardino dei delitti
    Il cadavere nel bosco



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