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Genere: Noir

Trama:
Tre maschere utilizzate per una burla a un addio al celibato, identiche a quelle indossate dagli autori di una rapina in cui muore una guardia giurata. Risultato: per tre amici partiti dalla Sicilia, un innocuo fine settimana fra Trentino e Veneto si trasforma in una drammatica fuga destinata a stravolgere parecchie vite. Tra delitti, inseguimenti e sospetti, la tensione fa riaffiorare antichi rancori e rievoca lontani ricordi, come la morte di un'anziana durante una terribile giornata di pioggia nel 1995 nella loro cittadina di provenienza, Acireale. Nel corso della rocambolesca fuga, le terribili verità che via via riemergono dal passato modificano la percezione del presente. Così, i ricordi, le amicizie, i luoghi, persino le morti di un tempo sembrano assumere forme diverse nelle menti dei tre uomini. Unico fattore a non mutare mai lungo tutto il romanzo, il canto ipnotico e malinconico di un piccolo rapace notturno.

Recensione:
"Il verso dell'assiolo" è un noir teso, dinamico, una lettura coinvolgente che, una volta iniziata, imbriglia in un vortice di eventi e azioni.
Davide Pappalardo ha una scrittura intensa, ritmata e molto scorrevole, è un vero piacere incontrarla, porta nella storia, precipita nella trama e permette di vivere al fianco dei personaggi un'avventura adrenalinica.
L'inizio è al passato, lascia un sospeso e tante domande, per poi andare nel presente, in un momento di spensieratezza conviviale. Eppure la connessione tra ciò che accadde ieri si rovescerà nell'oggi, per donare un mistero che arriva da lontano e vari fatti dominati dal caos, dalla paura e dalla violenza.
Le figure del romanzo sono descritte con cura, con profondità sempre maggiore e una psicologia che si svela man mano. Accattivante è la struttura narrativa che gira intorno a due gruppi di tre persone: attraverso questi terzetti al maschile, scopriamo il sodalizio di comodo e convenienza da una parte, e l'evoluzione di un'amicizia dall'altra. Crimini banali, ma comunque odiosi, dove innocenti finiscono in mezzo, contro rabbia che scoppia per rancori e incomprensioni del passato. Pappalardo ci permette di riflettere sui legami che nascono sui banchi di scuola, che magari resistono agli anni e alle strade che si allontanano, ma nulla resta uguale. La vita ci cambia e influisce sui rapporti: se prima ci si sentiva affini e inseparabili, poi si corre il rischio di ritrovarsi in compagnia di estranei conosciuti. Nel nostro caso letterario poi ci sono diversi sassolini a dare fastidio, venti che soffiano su ceneri capaci ancora di accendersi.
Belle ed emblematiche le figure femminili: carismatiche, affascinanti e al contempo disturbanti, sono attrici complesse, che capiremo appieno solo alla fine. L'autore nel raccontarle mette rispetto e delicatezza, eppure non fa sconti, per un racconto onesto di tutti i personaggi, che percepiamo veri e quindi li seguiamo appassionandoci ai mille e più risvolti.
Niente è lasciato al caso e la trama si innalza sempre più, in un susseguirsi di sorprese. "Il verso dell'assiolo" possiamo definirlo un romanzo breve, eppure tutto è pensato per coinvolgere ed emozionare, in modo intelligente, con i giusti momenti affinché il lettore si soffermi e pensi, trovandone diletto e insegnamento insieme, per un'esperienza totalizzante. Pappalardo è un'ottima guida, e la sua scrittura essenziale cattura l'attenzione.
Anche il titolo trova nel finale perfetta collocazione, dimostrandosi pertinente nel descrivere l'opera.
Il libro è perfetto per chi ama il noir, ma anche per chi vuole indagare le reazioni umane di fronte all'imprevisto. Una serie di eventi sfortunati, caratteri diversi, coincidenze e l'irrazionalità delle azioni dettate dall'istinto e dalla paura. Una giorno lessi questa frase: "Abbiamo prima paura e quindi scappiamo, oppure prima scappiamo e poi abbiamo paura?" Ecco "Il verso dell'assiolo" sviluppa questa domanda, mostrando anche gli effetti del rimorso e del rancore.
Un grande giallo dove le emozioni sono protagoniste.
(Tatiana Vanini)

Citazioni da questo libro:
Tutti hanno vissuto episodi che non vogliono rammentare. E a volte riusciamo a creare un baule da non aprire mai. Così ci preserviamo. O forse ci fottiamo.

I sogni non sempre son desideri, a colte sono un'ancora di sopravvivenza. Altre, una trappola mortale.

La verità talvolta è cangiante, mutevole e camaleontica, oppure è qualcosa di talmente sciatto da non poter credere che sia davvero quella.

Il passato può essere come un boa che ti si attorciglia intorno e ti ingoia.

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