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Scienza vs fede.
A chi affidarsi in questa stagione di malessere?

di Pietro Menga

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    Casa Editrice: Lindau - 242 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Saggi

    Trama:
    La concezione del mondo e della vita tradizionalmente proposta dalla religione, che comprendeva il trascendente, tutta la conoscenza, le regole di condotta e il fine ultimo dell'esistenza, ha guidato a lungo la convivenza civile. Poi la scienza ha avocato a sé la spiegazione della realtà, proponendo modelli del tutto coerenti sotto il profilo logico e matematico, ma non dimostrabili (scienza e religione richiedono entrambe, per essere abbracciate, un atto di fede). Le difficoltà di questa nostra epoca, i problemi ambientali, le insidie di una finanza e di una comunicazione manipolate, i divari sociali, sono segni di una caduta valoriale che appare almeno in parte figlia di quella cesura. D'altra parte, se i successi della scienza sono indiscutibili, essi restano però limitati dall'incapacità di cogliere e spiegare l'istante preciso in cui la materia è divenuta vita, e a maggior ragione il senso di questo nostro esistere destinato, secondo le ineludibili leggi dell'entropia, a dissolversi in un informe nulla. Per dare risposta a questa inquietante assenza di scopo, le teorie scientifiche più avanzate propongono visioni in cui è la coscienza umana ad avere un ruolo partecipatorio nell'edificazione dell'universo, trasformando così l'escatologia religiosa individuale in un'escatologia cosmica che avrà compimento con la fine dell'universo stesso. Altre visioni tentano una sacralizzazione del cosmo, nella quale mondo fisico e mondo spirituale sono integralmente congiunti. Si tratta di ipotesi confortanti, ma che sono tuttavia indimostrabili. Un dialogo sereno, che conduca a un punto di incontro tra scienza e religione, resta in definitiva la vera speranza per giungere a una visione in cui tanto Dio, quanto la nostra percezione della realtà, trovino diritto di cittadinanza anche quali basi per un recupero valoriale.

    Recensione:
    "Scienza vs Fede" è un saggio che, pur concentrandosi sull'argomento chiarificato nel titolo ed espresso nella quarta di copertina, possiede un respiro ampio, coinvolgente, che si potrebbe definire globale.
    Pietro Menga ha una scrittura chiara, fluida, che riesce a trasmettere emozioni anche quando resta nel campo della scienza, da molti considerata solo un insieme nozionistico di logica freddezza. Con un tono amichevole, informale, ben dispone il lettore verso il saggio, lo incuriosisce e lo stimola a seguire il suo discorso. Attenzione però, in questo scritto non c'è nulla di semplicistico o banale: si tratta di un'opera curata, attenta, partita da un'accurata scelta e analisi delle fonti. Per comprenderla in ogni sua parte è necessaria una certa cultura, oltre alla passione per gli argomenti. Non è una mera narrazione, ma una dissertazione. Troviamo teorie più e meno note, e il modo dell'autore di presentarle ed esprimerle è sì accessibile, ma una preparazione di fondo è necessaria.
    Menga fa un regalo ad ogni curioso, appassionato, creatore di domande e cercatore di risposte: unisce con capacità di sintesi, considerazioni sul mondo di oggi in generale, con cenni appropriati alle realtà del momento, per poi esplorare le teorie dei grandi pensatori. Le spiega, le commenta e in questo offre il suo punto di vista. Non ci mette la faccia, ma di più, ci dona il suo parere e il suo pensiero.
    L'intera opera procede per gradi, con connessioni che discendono le une dalle altre, per un tutto articolato e coerente. La valenza di un saggio come questo è stimolare la discussione, il pensiero critico, analizzare le proposte e su queste creare un'opinione che possa essere concorde con l'autore, in parte, nella maggioranza o in toto, o anche in disaccordo. E' uno scritto stimolante, che si rinnova ad ogni capitolo/argomento.
    Da apprezzare è anche la delicatezza con la quale è proposto. Gli argomenti non risultano fastidiosi, non c'è pomposità, in nulla ci si può sentire offesi o urtati. Non è necessario che siate onnicomprensivi di ogni passaggio: il bello di questa lettura è che con lei si può apprendere, esplorare nuovi orizzonti, abbattere muri ed uscirne con un bagaglio piacevolmente arricchito.
    Non è un libro da bere, ma da meditare. Ogni argomento è bello lasciarlo decantare, depositare, perché possa poi mettersi al nostro fianco e con noi dialogare. Una volta arrivati nel finale potremmo rilassarci e affrontare un capitolo più divertito e divertente, che riprende la cifra stilistica che Menga ha usato in un'opera precedente "La giocherella mano di Dio", della quale il capitolo si fregia del nome.
    "Scienza vs Fede" alla fine quale sarà il risultato: 1, X o 2? Magari la partita avrà bisogno di qualche tempo supplementare, di una vera sinergia tra le due, di una umanità migliorata nei fatti non solo a parole, dove mente e anima lavorino all'unisono.
    (Tatiana Vanini)

    Citazioni da questo libro:
    La curiosità ha frantumato la nostra sicurezza.
    Accantonando o ridimensionando Dio, non abbiamo più una risposta, ne abbiamo troppe.

    Dello stesso autore:
    La giocherella mano di Dio



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