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L'uomo che scrive ai morti. Un nuovo caso per l'agente Pendergast
di Douglas Preston Lincoln Child

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    Casa Editrice: Rizzoli - 350 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Thriller

    Trama:
    Alle sette e quarantacinque di un mattino azzurro pallido, il grido di una donna lacera la quiete del cimitero di Miami Beach, Florida. Agli agenti intervenuti sul luogo, la donna mostra l'orribile scoperta: un cuore umano, trovato sulla tomba di una certa Elise Baxter insieme a un delirante messaggio di cordoglio. "Cara Elise, mi dispiace tanto per quello che ti è successo. Spero accetterai questo dono insieme alle mie più sentite condoglianze. Ora andiamo, tu e io altri sono in attesa dei propri doni." Uno psicopatico che ama fare macabri regali e promette vittime: un caso perfetto per l'agente speciale Aloysius Pendergast. Solo che, questa volta, il cane sciolto dell'FBI non potrà muoversi come di consueto, al di fuori delle regole e in solitaria: c'è stato un cambio ai vertici del Bureau, e Pendergast adesso è affiancato da un collega. Mentre la caccia all'uomo lo spinge da una parte all'altra degli Stati Uniti - dalle affollate strade di Miami alle claustrofobiche paludi delle Everglades, dalle cime innevate del Maine a un campus universitario di New York - il numero delle vittime continua a crescere. Pendergast deve affidarsi alle proprie capacità deduttive per scoprire cosa collega i recenti omicidi in Florida a una serie di suicidi avvenuti dieci anni prima. Contemporaneamente, deve capire in fretta chi sia l'agente Coldmoon, il partner che gli è toccato: può fidarsi di lui, oppure Coldmoon è un temibile e scaltro avversario?

    Recensione:
    Thriller numero 18 che vede protagonista il cane sciolto dell'FBI, il solitario, intelligente, affascinante, agente speciale Pendergast.
    Preston e Child sono una coppia di autori capaci di dare il meglio insieme: la scrittura è fluida e coinvolgente, le descrizioni sono precise e vivide, facili da visualizzare, i dialoghi brillanti e vivaci danno brio all'intera narrazione.
    Le trame poi, in tutti i libri della serie e in questo in particolare, sono perfetti incastri di indizi, suspense e sorprese.
    Pendergast è un personaggio che i lettori amano per le sue mille peculiarità. Il suo impeccabile modo di vestire in puro stile becchino, ma di classe; le eccentricità sui gusti alimentari e la grande disponibilità di denaro; la sottile ironia e le regole che puntualmente infrange in ogni indagine; l'attenzione nei dettagli, gli oggetti numerosi e svariati che emergono dalle tasche nascoste negli abiti, lo fanno somigliare ad un moderno Sherlock Holmes. Pendergast è unico. Riesce ad attirare in egual misura detrattori ed estimatori, amici fedeli come nemici spietati e, chi si trova nella sua orbita, non riesce a sottrarsi al rispetto e alla malia che emanano dalla sua figura.
    In "L'uomo che scrive ai morti" lo vediamo impegnato in un'indagine particolare, sia per il killer da catturare che per il fatto di dover lavorare con un partner. Il protagonista dovrà così sbrogliare una doppia matassa: fermare i delitti di oggi che paiono collegati a suicidi del passato, e scoprire se può fidarsi o meno dell'uomo che lo accompagna.
    Come ormai gli autori ci hanno abituato, nei loro libri ci sono più livelli legati al movente. Quello che si vede in superficie ha sempre un secondo, a volte un terzo, livello di profondità. Non si fermano mai alla pura sensazionalità della morte, le danno significato, spiritualità e, in questo romanzo, un desiderio di espiazione complesso quanto distorto. Le mille ombre dell'animo umano sono i motori che muovono la trama, la colorano di sfumature e rendono la lettura oltremodo interessante e avvincente.
    Una nota doverosa che mi sento di segnalare è la presenza di un nome che torna dal passato, immediatamente riconoscibile per chi segue la saga di Pendergast dall'inizio. E' una sorpresa leggerlo, un ricordo dolce amaro di un personaggio eccezionale che ha incontrato una fine tragica. Lui non c'è più, ma i lettori se lo rammentano di sicuro, proprio come Pendergast che si sentirà in dovere di dare un piccolo aiuto a chi, dello scomparso amico, porta il cognome.
    Le indagini di Preston e Child sono thriller perfetti ed intriganti, dove l'umanità dei personaggi li rende veri famigliari dei lettori, che li ritrovano con piacere o ne scoprono di nuovi, pronti ad entrare in questo gruppo di compagni che sono, nell'universo di Pendergast, pianeti che ruotano intorno ad un grande, mitico, sole.
    "L'uomo che scrive ai morti" una nuova sfida per l'agente Pendergast, una delizia da leggere e da vivere!
    (Tatiana Vanini)

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