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Schegge d'Ambra nella Bassa
di Enrico Messori

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    Casa Editrice: Macchione Editore - 180 pagine
    Formati disponibili: cartaceo




  • Genere: Narrativa

    Trama:
    Siamo nel 2016. Damiano e Abdon sono due cinquantenni, amici sin dall'infanzia: il primo è un impiegato, il secondo fa il sarto. Damiano vive solo. Abdon abita con la sorella, Ida, anche lei sarta; la vita dei due fratelli è stata segnata anni addietro da tragiche scomparse. In un non meglio identificato paese della Bassa Reggiana, Damiano e Abdon attraversano esperienze che producono in loro movimenti di tristezza e di gioia, di sconforto e di euforia. Affiora, dal respiro etico del romanzo, la spiccata capacità dell'autore di osservare i moti dell'animo dei personaggi, anche femminili. Kora e Miriam sono donne ben diverse l'una dall'altra, accomunate però da sogni di libertà e di passioni. Sul filo di un'ironia sottile e garbata trovano infine sapiente collocazione personaggi minori, che apportano alla storia originali effetti coloristici e spunti di non banale riflessione. La resina, il profumo, il colore, la luce dell'ambra connettono tra loro i particolari del congegno romanzesco, portato all'epilogo nel successivo anno bisestile: il 2020, scosso da un vento di rapina.

    Recensione:
    Si dice che l'Ambra protegga dalla negatività e favorisca il contatto con la parte più spirituale dell'individuo, ovvero l'anima. Di certo, questa resina fossile ha aiutato i paleontologi a ricostruire le fasi primordiali della Vita sulla Terra. In queste pagine, si legge di schegge d'anime bisognose di intraprendere un percorso che conduca ognuna di loro a ricongiungersi con il proprio nucleo originale, con coraggio e con saggezza. In un contesto sociale e storico in cui la superficialità, l'egoismo e la vanità costituiscono una triade diffusa, concedere spazio a tali caratteristiche ed essere attratti da persone che ne sono altrettanto contrassegnate è un fatto comune. E' facile come rimanere pigramente annidati nelle pieghe dei propri alibi per non vedere la realtà e confrontarsi. Schegge d'ambra, schegge d'anime, si uniscono in un filo sottile creato dal destino per formare una collana ed illuminare quell'abito dai colori cangianti che è la Vita. Un monile intrecciato per superare paure consce ed inconsce, convinzioni ataviche e limitanti ed andare oltre ogni forma di negatività. Il sapore dolce dei sentimenti profondi ed autentici, il sapore del miele, emerge e conquista. Il suo lieve retrogusto amaro è autentico come il lavoro di scavo interiore e di ricerca che i personaggi di questo racconto affrontano con consapevolezza e non senza sofferenza.
    La trama è profondamente realistica, semplice nei fatti di vita che propone, estremamente complessa nei risvolti umani e psicologici che l'autore descrive con garbo e leggerezza, rendendo sopportabile il peso di tratti di personalità difficili. Dal narcisismo alla dipendenza, dall'ostracismo all'incertezza in merito alla propria identità sessuale, l'elenco delle crepe che scheggiano le anime dei personaggi è lungo. L'introduzione di dialoghi espressi in forma dialettale, con opportuna traduzione in italiano a margine, concorre ad introdurre una nota di brio e simpatia all'interno di percorsi a tratti cavernosi. Il ricorso ad aforismi e citazioni in latino esalta il filo conduttore di questo racconto: da tempo immemore, l'essere umano si ritrova alle prese con la medesima scelta esistenziale, quella tra la sofferta luce della consapevolezza e l'inconsapevole buio dell'anima. La parte descrittiva che accompagna l'ordito letterario vero e proprio è fornito nella giusta misura ed è ben rappresentativo dei luoghi accarezzati dalla narrazione.
    Lo stile dell'autore è scorrevole, piacevole da leggere, esente da sbavature e volgarità. Il ritmo della narrazione è pacato, a tratti lento, la lettura richiede attenzione costante per la profondità degli argomenti umani trattati, utile specchio per il lettore propenso alla ricerca interiore, ottimo spunto di riflessione per chiunque.
    (Angelarosa Weiler)

    Citazioni da questo libro:
    "Le lezioni non erano solo di ordine pratico: miti e fiabe possono salvare qualcosa di importante, quando tutto sembra perduto"

    "Il sogno mi permette di essere me stesso. Ma non si può sognare sempre. Se fantastichi troppo, oggi ti vedi e domani neppure ti riconosci"

    "La parola non testimonia cio che è, ma lo crea e lo fa esistere. Per questo talvolta ne ho paura. I fatti non esistono di per sé, ma perché qualcuno li nomina e qualcun altro li interpreta"

    "Vuoi scrivere poesie tardo-romantiche immaginando donne che non esistono mentre guardi da miope quelle che esistono?"

    "Eravamo perennemente affamati di attenzioni, di emozioni che possono colmare il vuoto interiore solo per un attimo. Quel vuoto che è l'essenza delle creature disperate e che le spinge a cercare la disperazione altrui da lenire"

    "La sua immagine stava sempre là, in fondo al mio cuore. Ma lei? Lei dov'era?"

    Dello stesso autore:
    Contrappunti dell'anima
    Ritorno a Correggio



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