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Genere: Narrativa

Trama:
"Giro di vite" ha in mente una missione: dare senza chiedere, desiderare la felicità di un popolo a tal punto da mettersi in pericolo e rischiare la propria vita per difendere la pace di un paese. La missione di questo romanzo non finisce quando le azioni sono incapaci di modificare le cose, perché oltre il corpo c'è sempre l'anima: che ha la forza di cambiarle. Essere al servizio degli altri è il terzo cromosoma di ogni essere umano, un corredo genetico a ricordarci che siamo qui, sempre e comunque, per qualcuno. Per questo lottare per i diritti umani significa restare fedeli a noi stessi senza fermarsi alle apparenze, come ci insegna "Giro di vite" e come sanno fare i protagonisti di questa storia al cardiopalma, coinvolti in una lotta alla criminalità mai ingaggiata prima.

Recensione:
In "Giro di vite", Maria Eugenia Veneri prosegue nel racconto delle esperienze umane e umanitarie dei personaggi protagonisti del suo precedente romanzo, "Sabbia nera e candide mani".
E' un romanzo avvincente, privo di orpelli o parti superflue: scivola, pagina dopo pagina, con una forza incredibile, che inizia sorniona ma si manifesta lungo tutto il libro, catturando il lettore.
In quest'occasione la missione di Emma si svolge in Sud America, ed è delicatissima in quanto si tratta di operare, per conto dell'ONU, al fine di combattere l'orribile piaga del traffico di ragazze e di organi organizzata da un cartello crudele e infiltrato politicamente.
Emma è alle prese con il superamento dello shock derivatole dalla terribile esperienza africana che tuttavia non arriva a minare la sua caparbia volontà di giustizia e difesa dei diritti dei più deboli; questo conflitto interiore rende la nostra protagonista ancora più interessante.
Ha dubbi, incertezze, ma non arretra, non si accontenta, anche nel difficile e tormentato rapporto con Levi.
Tutti gli attori hanno una parte importante nella storia, nessuno è comprimario, le vite di Emma, Edgar, Levi, Roxane ruotano tutte attorno all'unico perno: la ricerca della giustizia e della verità, la capacità di mantenere un atteggiamento equo di fronte alle velleità dei potenti. La figura di Levi, in questo romanzo, ci porta a prendere in esame anche la spinosa questione israelo-palestinese.
Mi sembra arduo anche solo tentare di riprodurre quell'atmosfera tersa che sovrasta il romanzo, ricostruire in poche righe, i tormenti di anime, le loro peregrinazioni, l'amore che lega di legami invisibili ma tenaci le vite delle persone, l'amore che diventa quasi morboso nella sua forza, l'attrazione che nasconde altro, il rimpianto, il tradimento.
Emma è una ragazza che si può definire eroina, un termine desueto usato nell'accezione che afferma con forza che eroismo è resistenza, in una visione politica raffinatissima che riesamina il ruolo del singolo che si assume la responsabilità di esserci come protagonista, mentre il nostro vocabolario è diventato troppo povero per esprimere la complessità dell'esperienza morale e sociale.
Superati alcuni passaggi iniziali un po' lenti, il romanzo cattura il lettore fino alla fine e ci troviamo di fronte ad alcune domande sul nostro modus vivendi: si è perduta l'etica dell'impegno perché si preferisce stare a guardare?
Si ha paura di essere sovrastati dal sacrificio?
Maria Eugenia sa dove condurci e non trascura né gli elementi semantici né quelli etico/religiosi.
La sua analisi è completa, irradiata da quella luce che si contrappone alle tenebre di un tempo sonnolento, che arriva a rischiarare le menti.
Mi balzano alla mente le parole di Lou Reed:
"I was visited by the power and the glory
I was visited by a majestic hymn
Great bolts of lightning lighting up the sky
electricity flowing through my veins"
(Mi hanno fatto visita il potere e la gloria
Sono stato visitato da un inno maestoso
Potenti scariche di lampi che illuminavano il cielo
Elettricità che scorre nelle mie vene."
Cosa dire ancora?
Interessante la lettura del fenomeno mediatico che appiattisce le eccezionalità dell'individuo; penetranti stilettate le parti in corsivo in cui una vittima prende la parola per raccontare i momenti terribili che sta vivendo.
Intrigante è il dualismo tra logica e sentimento, tra felicità e infelicità; avvincente la carica di pathos.
Consigliato.
(Luisa Debenedetti)

Citazioni da questo libro:
Difficile stare dietro a chi fa i gradini due alla volta, quando a te manca il fiato ancora prima di imboccare la scala.

Roxane non aveva mai avuto paura di nessuno, ma in cuor suo sapeva che stava arrivando qualcosa, qualcuno, capace di alterare la sua quotidianità. Girò distrattamente il suo tè, consapevole di compiere un gesto senza senso: lei non zuccherava nulla; proprio come nella vita, in cui non addolciva un boccone amaro a nessuno, neppure a se stessa.

Io credo che nella vita tutti abbiamo una missione e tutti dobbiamo portarla a temine. Alcuni sono chiamati a svolgere grandi mansioni, altri devono realizzare piccole cose, ma tutti devono compiere il proprio disegno.

Della stessa autrice:
Il giorno in cui siamo morti
Sabbia nera e candide mani



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