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Sabbia nera e candide mani
di Maria Eugenia Veneri

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    Casa Editrice: LuoghInteriori - 374 pagine
    Formati disponibili: cartaceo




  • Genere: Narrativa

    Trama:
    C'è una storia fatta di aspirazioni e miraggi in questo romanzo, come solo l'aria mistica e selvaggia dell'Africa può ispirare. E' un mondo in cui si vede di più, in cui le stelle sono più limpide, nitide e pulite, eppure è sotto lo stesso cielo che si nascondono le più grandi ingiustizie, che si accumula la sporcizia dello sfruttamento e della speculazione. Per questo sabbia nera e candide mani è sia impegno che lotta, è un romanzo fatto di fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nell'uguaglianza delle persone. Non ci sono vere ragioni per votare la nostra esistenza ad aiutare gli altri, fino al punto di rischiare la vita per difendere i loro diritti, se non che quello che facciamo per il mondo non muore con noi, ma resta: ed è immortale.

    Recensione:
    "Sabbia nera e candide mani" è un romanzo di Maria Eugenia Veneri, un testo garbatamente potente e feroce che restituisce senso compiuto al termine solidarietà, quale atto di resistenza alla realtà dell'Africa dei diamanti, della corruzione, della miseria, delle armi, degli interessi legati alle miniere, della maledizione delle terre ricche di materie prime su cui tutti vogliono mettere le mani. In questo grande bordello africano, in cui nessuno si salva perché tutti hanno da vendere e rubare qualcosa, l'Autrice ambienta il suo racconto creando uno Stato di fantasia: Nibadu in cui la protagonista Emma, operatrice di una missione di pace ONU, insieme alla Croce Rossa e ad altre organizzazioni umanitarie, è impegnata a far fronte a pericoli, ingiustizie, violenze, diritti umani calpestati e bambini sfruttati, cercando di proteggerne anche le vite.
    E' soprattutto attraverso la figura di Emma, con le sue amicizie e i legami personali coltivati nell'ambito della missione assegnatale, che la Veneri decide di confrontarsi con la brutalità, di metterla per iscritto affinché crei difficoltà al lettore a cui la scrittura, non sempre agevole, chiede lo sforzo di leggere tra le righe per comprendere la realtà di un continente sconvolto da guerre di ogni genere, da quella mentale a quella per la sopravvivenza, a quella peggiore delle guerriglie interne che non si riescono a risolvere; tutto questo per riuscire a comprendere la fuga verso la nostra terra, più quieta e priva di guerre che troppo spesso il mondo occidentale decide di ignorare o, peggio, soffocare in nome degli interessi economici di pochi soggetti.
    E' un argomento molto attuale, quello trattato, che ruota attorno al coltan, questa sabbia nera che tutto il mondo vuole avere, una materia prima presente in loco, indispensabile per la produzione di cellulari e componenti elettronici. La produzione deve pagare i mercanti e i ribelli, una bazzecola se paragonato ai proventi, perché a trarre i maggiori benefici da quel saccheggio di materie prime sono gruppi multinazionali e uomini d'affari corrotti.
    Emma, col supporto della sua organizzazione e l'aiuto di Levi, un mercenario addestrato dal Mossad, combatte con tutta sé stessa per aiutare la piccola comunità in cui ha operato.
    E' un romanzo che va letto, consapevoli che è una storia di finzione che affonda profondamente le sue radici nella realtà. Per questo non vi sono colpi di scena o azioni spettacolari, semplicemente è il racconto di quello che succede quotidianamente in quella parte del mondo narrati con sensibilità e umanità, qualità che rendono candide le mani di chi si prodiga con dedizione e spirito di sacrificio per portare speranza e fiducia nel futuro, ma soprattutto per la salvaguardia della dignità umana.
    (Luisa Debenedetti)

    Citazioni da questo libro:
    "Sapeva che forse non avrebbe mai fatto la differenza, ma non pensava più a se stessa come a un singolo, era parte di una forza in cui credeva davvero."

    "I bambini sono il nostro avvenire, è per loro che dobbiamo custodire un pianeta in salute, abitato da popoli che vivono in pace. Dobbiamo conservarlo e donarlo loro, affinché imparino da noi e facciano altrettanto per le generazioni a venire. La nostra missione è mantenere accese le fiamme della libertà e della speranza, sempre."

    Della stessa autrice:
    Il giorno in cui siamo morti
    Giro di vite



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